THEFT GIACOMO GRASSO  "Rivalsa"
   (2022 )

Nell’anno in cui tocca il traguardo del mezzo secolo di vita, l’artista genovese Theft (Giacomo Grasso) si regala il nuovo e.p. “Rivalsa”: 5 brani che si addentrano nella ponderazione intima, ma col fermento di sperimentare più orizzonti musicali, che poi non è altro che la summa di tutti quelli vissuti, assorbiti, somatizzati ed amati nell’arco di un quarantennio.

Inglobando anche esperienze in grafica, designer e video maker, si deduce che il Nostro ha una visione dell’arte ben più ampia di molta gente che si atteggia a personaggi dotti e navigati senza vantare un background di rilievo.

Ma, tralasciando questi discorsi, è molto più interessante analizzare la cinquina di Theft, poiché trattata con gusto e fantasia e (cosa non da poco!) suonata in gran parte da strumenti reali e non campionati, chiaro?

Benché l’elettronica faccia da impalcatura portante, Giacomo riesce sempre a dare un senso alla quadratura dell’insieme, come si capta sin dal primo episodio “Forma d’onda”, cadenzato da inserti semi-tribali e un narrato avvolgente, mentre il singolo “49 falene” comprova l’anelito dell’artista di non dare mai una struttura precisa e prevedibile alle songs, e qui con un asettico tessuto mantrico che guarda al futuro.

Poi, agita un po’ le acque nell’estrosa “Otaku 80”, sfoderando un bel campionario d’elettronica per declamare le relazioni di cuore tra passione e solitudine. La più bella del reame è, senza dubbio, la struggente “Cometa”: immagine autoreferenziale che non nutre (in generale) fiducia nella durata luminosa del passaggio artistico, in un’epoca in cui tutto brucia in un baleno a discapito di un’espressione che non resta nei secoli dei secoli: Amen.

Certo, un po’ di rammarico c’è ma tutta la sua “Rivalsa” è insita ed ancorata nell’opera fino alla conclusiva “L’Uomo di pietra” che, tra acustica e synthetico, srotola una garbata ma quanto mai accorata invettiva verso la frenetica e frustrante era moderna, che lascia alla razza umana poche e smaniose riflessioni ricompattanti.

Sempre vigile a ciò che lo circonda, Giacomo ne estrapola gli umori, i respiri, le indicazioni, i suggerimenti per ricavarne interessanti suggestioni creative per continuare, cosi, a proclamare fieramente che nessuno gli ha mai regalato niente in 160 stagioni di onestà artistica ed intellettiva. Che “Rivalsa”! Spiazzante… (Max Casali)