BEBAWINIGI  "Stupor"
   (2022 )

Virginia Quaranta è una cantante, polistrumentista, compositrice e attrice, in arte Bebawinigi. Tutte queste sfaccettature convergono all’interno delle 13 tracce di ''Stupor'', il suo ultimo album.

''Stupor'', infatti, stupisce dal primo all’ultimo brano, mai uguale a quello precedente ed evocativo nella propria dimensione. Chi ama inquadrare o catalogare artisti sotto uno stile, un genere, pensiero o movimento, non avrà vita facile con questo inciso, anzi è impossibile, perché Bebawinigi ci allontana dalle nostre sicurezze e ci sbatte in faccia quella parte sgraziata e imperfetta dell’essere umano.

Ascoltando l’album ci si rende conto di quanto l’artista sia libera nella comunicazione, non si pone limiti e il suo corpo diventa un filtro di sentimenti e pensieri che trasformano questo flusso in arte senza catene. Qui non si parla di sola musica infatti, ma grazie alla sua poliedricità l'artista riesce a portare nella musica anche teatro e cinema.

La miscela di generi è vasta e non starò qui ad elencarli in virtù del fatto che nessuno di essi è predominante nei brani ma rimangono in perfetto equilibrio, dando la sensazione di un “genere” completamente nuovo.

La vocalità di Bebawinigi è unica. Anche qui, ripeto, la sua poliedricità la caratterizza ancora di più, riesce a dominare una grande varietà di timbri e vocalità trasmettendo davvero quello che vuole in maniera credibile ed efficace. Virginia non solo non si pone limiti, ma rompe la barriera che potrebbe essere la fonetica di una lingua, creando il suo “grammelot”: un linguaggio verbale inventato senza un significato preciso perché focalizzato sull’interpretazione.

Sicuramente siamo in presenza di un’artista a tutto tondo, che porta qualcosa di incredibilmente originale nel panorama italiano, che purtroppo rimane ancora acerbo nella valorizzazione di questi generi, ma che talvolta riesce a partorire roba di estrema qualità. Per citare il Batman di Nolan: “Bebawinigi è l’artista che non meritiamo ma di cui abbiamo bisogno”. (Silvio Mauro)