SILENTLIE  "Equilibrium"
   (2022 )

Una menzogna silenziosa sarebbe sussurrarvi in un orecchio che il disco mi è piaciuto molto e lo sto consumando. Ma non è così, la mia avversione acustica per il metal e tutto quello che gli gira intorno ha fatto sì che per scrivere questa recensione ci abbia messo più del dovuto.

Ho letto la bio: Trieste, lo studio, la Finlandia, le varie esperienze precedenti, ma poi ho iniziato l’ascolto e ho tentato di capire, capire come essere equilibrato e giusto. E allora vi dico che alcuni suoni mi hanno portato di filato agli anni '80 e che altri mi hanno ricordato una mia estate a Cattolica nell'89, estate caratterizzata dall’ascolto ripetuto degli Iron Maiden e specificatamente dell’album ''Seventh Son of a Seventh Son'', da cui nasce la mia avversione per il genere: album perfetto, ma il mio compagno di stanza lo suonava h24.

''Hysteria'' mi ha proprio evocato quelle atmosfere, bel pezzo, ben suonato, come del resto il successivo ''Modern Paradox'', gotico e potente con cambi di ritmo accattivanti e batteria padrona della scena. Così, nonostante la mia avversione al genere, devo dire che dopo le prime tre tracce il disco mi ha portato via: pulito e definito, con il cantato mai eccessivo e quel buon sapore malinconico che si avverte in tutte le tracce, in ''The Others'' e anche in ''World Upside Down'', ma anche in quelle più veloci come ''On my Skin''.

Per fare il dotto (copiando dalle note stampa) potrei raccontarvi la storia della band, che il disco è mixato da uno bravo davvero, ma non lo faccio anzi vi rimando all’ascolto. Astenersi non amanti del genere, ma consigliato a chi, pur non avvezzo al genere, ha la giusta apertura sonora. E ve lo dice uno che dopo lo scetticismo iniziale ha la loro ''Hysteria'' a palla e in loop.

Chiederei agli amanti del genere invece di farmi avere, attraverso la redazione di MusicMap, un loro parere sul disco. Grazie. (Marco Camozzi)