DAVIDE DAME "STARbene"
(2022 )
Sicuramente uno dei nuovi nomi di punta del rap italiano, Davide Dame nel suo album "STARbene", che fa seguito a distanza di due anni al precedente "Entropia", ha rivolto uno sguardo al difficile passaggio dalla età adolescenziale a quella adulta.
Spesso si cresce presto, in maniera conflittuale, cercando fottutamente ed ottusamente di essere protagonisti per potere urlare al mondo: sì , sono qualcuno. Le nove tracce espresse da questo disco convergono in un unico punto, quello delle paranoie legate al cambiamento, si muta fuori e dentro, "vogliamo raggiungere le stelle nel cielo ma poi ci accontentiamo di quelle riflesse sul mare", esprime l'artista nell'aggressivo rap prog della title track, dove il suono marcia parallelamente alla stentoreita' di Dame.
Abbiamo chiuso una porta "con le mani sporche di sogni, come anime inquiete traghettate da Caronte". Solo e padrone del proprio destino, e per tale motivo ancora più assediato da un conflitto intimo tossico che fa a pugni con le voci dell'anima: ce la puoi fare, anche se la strada sarà particolarmente insidiosa e lastricata di ostacoli.
Una analisi impietosa dello ieri e del domani è quella espressa da "Protagonista", in cui ecco venire fuori il dissing, elemento insostituibile di ogni rapper e che nell'artista imolese proietta l'uomo a metà strada tra il reale e l'immaginifico. Un eroe dei fumetti, con il martello di Thor in mano ma senza immortalità, un assassino in mezzo alla pista, colui che è diventato suo malgrado un combattente. Prog rap meno dirompente ma pungente e dettato dalla chitarra elettrica che svela a poco a poco il testo di un uomo teso a vivere ogni giorno tra gli estremi della colpevolezza e dell'innocenza. Soltanto la forza può calmare e rigenerare il Protagonista: "recito in un lungometraggio anche se raramente seguo un canovaccio".
''Hangover'', dall' inizio delicato di pianoforte, confessa la fine di un amore divenuto improvvisamente ingestibile, tossico e violento. Una preghiera disperata, una disperazione diventata preghiera. Il featuring della bellissima voce di Domiziana completa questo brano dalla notevole profondità di significato ma dal testo semplice e diretto. ''Justin'' è invece l'inno al desiderio, il mascherarsi nelle vesti di un supereroe del quale si vorrebbe possedere ogni cosa, un crescendo di vocalità e intenzione. Se hai buoni polmoni e idee bene definite in testa e sulle spalle, non nasconderle mai, avrai sempre successo e magari vincerai ogni forma di debolezza.
Questo è un disco tutto brillantezza, lucidità, propulsione: crederci sempre e arrendersi mai. Come pensare diversamente? (Leo Cotugno)