CALEB NICHOLS  "Ramon"
   (2022 )

''Ecco un altro disco scopiazzato dai Beatles, la solita melensa propinatura di chitarre e voci melliflue...''. A questo ho pensato quando ho ascoltato le note iniziali di ''Listen to the Beatles'', prima traccia del nuovo lavoro di Caleb Nichols. Però...

Però vado a cercare altre informazioni biografiche dell’artista e mi accorgo di trovarmi di fronte ad una figura particolare di Artista, con la A maiuscola, e che la sua poliedricità (disegnatore, poeta e influencer) può essere un plus al disco. E allora andiamo avanti fiduciosi...

Le prime tracce dell’album catturano: ''Dog Days'', ''Run Rubbit Run'' sono di immediato appeal. Il singolo ''Ramon'' e relativo video fanno riflettere, andate a dargli un’occhiata. Il modo di utilizzare lo strumento a corde è a tratti ispirato ai Fab Four, così come l’uso della voce, ho trovato poi una qualche assonanza ai suoni dei Kings of Convenience, ma ci sta (loro piacevoli, Caleb anche).

Avrei preferito un poco più di definizione del cantato, ma il low fi credo faccia parte del gioco, spero. Il disco si lascia piacevolmente ascoltare, un tuffo nel passato con suoni a volte spigolosi e rock, mi piace molto il finale psichedelico di ''Jerome'' e di ''Dog Days'', così come la ripetitività ossessiva di ''From a hole in the road'', ma vengo dagli anni '70 e a qualcuno potrebbe invece dare molto fastidio. Note di merito anche per ''I can’t tell you'' e ''Mustard’s Blues''.

Disco interessante. Da riascoltare più volte, le sfumature sono molte. E poi va bene anche per il giorno di Natale, a causa dell'ultima traccia ''(I Fell In Love On) Christmas Day''. (Marco Camozzi)