TOMMASO MANTELLI  "14 dinosaur songs"
   (2022 )

14 canzoni “preistoriche”? È questa la prima domanda che mi viene in mente, associando il titolo del secondo album di Mantelli e le canzoni contenute al suo interno.

L’artista, come i suoi ascoltatori, cerca solitamente un filo logico concettuale per legare il senso dell’opera ed io, naturalmente e forse anche scioccamente, cerco di scrutare messaggi, indizi per disegnare il senso delle cose e qui mi lego alla prima domanda: perché in effetti, il titolo ci sta ed è bellissimo, come l’album d’altronde.

Associamo in genere i dinosauri all’epoca preistorica, come associamo generi musicali ai decenni che ci hanno preceduto, e questo “14 Dinosaur songs” è un fermo immagine del pop/rock anni '60... stilisticamente parlando eh, perché ascoltando bene, si sentono le influenze del rock britannico nelle sue varie epoche, dai Beatles agli Arctic Monkeys per intenderci.

La musica trascende il tempo e questo inciso è assolutamente attuale, ci spiazza ma poi ci porta con sé nel suo viaggio con leggerezza. Tommaso Mantelli (che, ricordiamo, ha collaborato con band come Sick Tamburo, Il Teatro degli Orrori e tanti altre) con grande maestria ci regala un album di alto livello, portando lustro ad uno stile impolverato (quello degli anni '60), elevandolo ai giorni nostri.

I brani sono belli e si sposano bene tra loro, ed ho molto apprezzato la sperimentazione di “One Life a Day”, pecora nera dell’album (solo perché stipata in chiusura) ma preziosa perché rara, come l’arte di Tommaso Mantelli. (Silvio Mauro)