HANORMALE  "The cathartic anointing of heterodoxy in resilience (A black metal rhapsody)"
   (2022 )

“The Cathartic Anointing of Heterodoxy in Resilience (A Black Metal Rhapsody)” è il nuovo album degli Hanormale, la creatura di Arcanus Incubus e dei suoi fedeli colleghi.

Ancora una volta, si tratta di un lavoro dalla forte vocazione sperimentale, in cui il black metal è solo punto di riferimento ed etichetta principale di un sound che, al suo interno, accoglie sfumature sempre nuove e traiettorie mai davvero prevedibili.

Negli otto brani di “The Cathartic Anointing of Heterodoxy in Resilience (A Black Metal Rhapsody)”, condensati in poco meno di un’ora, convergono pulsioni industrial, atmosfere dark ambient e perfino ricami jazz, ma il vero piccolo miracolo dell’opera è quello di riuscire a conferire un senso di omogeneità a un sound che avrebbe ben poco di omogeneo di per sé, rendendo il tutto anche decisamente più fruibile.

Dopo l’intro recitata di “Siete La Stilla”, il disco si avventura in lande black metal, ma comincia a inserire suggestioni jazz già in “Homo Homini Deus / Porcus”, grazie alle incursioni del sax. La successiva “The Salaryman (with a Metal Drill Penis)” è manifesto artistico della follia creativa e compositiva degli Hanormale, mentre con “Solipsism Nyctophilia” a essere messi in musica sono temi leopardiani.

La seconda metà è inaugurata da “Meal of Justice (Revenge of the Old Dying Horse)”, che flirta con soluzioni sinfoniche, prima di una straordinaria “Mamedanuki”, una sorta di prog metal immerso in claustrofobiche atmosfere dark ambient, e del goth epico di “Kioku No Rekka, Sonzai No Owari”. A chiudere, c’è un’interessante rivisitazione di “Bohemian Rhapsody” dei Queen, che qui diventa “Black Metal Rhapsody”.

“The Cathartic Anointing of Heterooxy in Resilience (A Black Metal Rhapsody” è un lavoro di spessore in termini sia tecnici che compositivi: grandi intuizioni sono diventate realtà nella maniera migliore. (Piergiuseppe Lippolis)