TANIKA CHARLES  "Papillon de nuit - The night butterfly"
   (2022 )

Che disco! Un vecchio amico che ora lavora a RDS avrebbe esordito così dopo aver ascoltato ''Papillon de nuit - The night butterfly'', ultimo lavoro della canadese Tanika Charles. Cito il mio amico Corrado Trisoglio perché nei primi anni '90, quando lavorava a Radio Magic 101, mi ha introdotto al Nu soul e relative sotto sezioni, e devo dire che questo disco mi sembra arrivi direttamente da quella corrente musicale, un back in the days con lo spirito del 2022. Caldo e avvolgente come solo il soul sa fare, ma con la spinta dei suoni e delle contaminazioni attuali, il duetto con DijahSB ne è un chiaro esempio.

Spero Tanika non si offenda se scrivo che la si potrebbe inserire perfettamente in un gruppo di artisti capitanati dagli Incognito, che di questo genere hanno segnato un’epoca. Come la band di Mr. Jean-Paul "Bluey" Maunick, Tanika eccelle in stile e purezza d’interpretazione. Un disco coinvolgente, vi scrivo con ''Paintbrush and a Palette'' in sottofondo e i tasti del piano scorrono veloci come le dita sulla tastiera, non ho mai scritto una recensione così velocemente e così facilmente.

''Papillon de nuit - The night butterfly'' è uscito l’8 aprile scorso e ha come singolo di lancio ''Frustrated''. Il titolo dell’album è la traduzione francese di falena, definito da Tanika una creatura che appare dopo il tramonto, ma che spesso passa inosservata finché non viene illuminata dalla luce, e proprio la luce Tanika vuole aiutarci a ritrovare dopo il lookdown che ha segnato tutti noi. E in alcune sonorità si ritrova quell’atmosfera cupa del lookdown, di solitudine e frustrazione. L'album è stato scritto proprio per cercare di esorcizzare quel periodo, ma ne è stato inevitabilmente influenzato. Dovete assolutamente ascoltare ad alto volume ''Gin & wine'' e ''Different morning'' (proprio quella del duetto con DijahSB), quest’ultima ipnotica! L’ultima traccia vale il disco per la qualità del duetto e per come suonato e missato.

Un consiglio: ascoltate il disco random, perché l’unica pecca del disco, a mio avviso, è la non azzeccatissima distribuzione delle tracce. (Marco Camozzi)