PAGODA  "Amerigo hotel"
   (2022 )

La Pagoda è un edificio sacro dell'estremo Oriente, caratterizzato da piani a pianta quadrata che si assottigliano sempre più in maniera stratificata e, forse, il senso che ha voluto attribuire Giacomo Asti al suo alias Pagoda, per presentarsi alla platea musicale col debut-album"Amerigo hotel", porta in sè significati analoghi, essendo un lavoro con 8 vani finemente lavorati e miniati con stile piacevolmente cantautorale che, però ambisce, in qualche modo, a conferirgli attualizzazioni sentite e sincere.

E' un disco concepito ai margini della pandemia, nato dalla pressante necessità del Nostro di riassumere le pulsioni interiori attraverso lo scrivere e trovare, cosi, una maniera di manifestare il suo essere al meglio.

L'inizio di "Quaresima" è un bel biglietto da visita rock filo-Tom Petty e, a dir la verità, è un'espressione tanto gagliarda quanto inaspettata che... "In un modo o nell'altro" gli fanno sùbito incassar punti a favore, poiché tira una certa aria di svecchiamento cantautorale, con caratteristiche insolite e mai straripanti, mentre "Madeleine" è una fuga pop-rock dinamica e gustosa che fa battere il piedino a terra senza che te ne rendi conto, tanta è l'affabilità dell'insieme.

Il dondolio ritmico di "San Lorenzo" e "Vista mare" ci porta, invece, nei meandri dei R.E.M. con svisate di chitarre garbate ed eleganti. Molto confidenziale e, al contempo spensierata, viaggia la leggerezza di "Amerigo hotel", ed è la chiara riprova che, nella vasta quantità di pezzi che ha scritto Giacomo anche in fase lockdown, ha fatto le giuste scelte più "catchy" per incartare un album gradevole senza ricorrere alla ruffianeria gratuita.

Spruzzate di spigliato country irrorano l'assetto di "Lido di Camaiore" per poi placare l'andazzo con la vellutata ballad conclusiva "Un'ora di libertà", onorata dalla dolce ugola di Domiziana Pelati, live-partner di Pagoda in tante occasioni passate e (speriamo) future.

"Amerigo hotel" è soltanto la prima rampa di lancio per Mr. Asti, poiché nel suo arsenale scritturale scalpita materiale per altri album e, non appena si renderà conto dei meritati consensi che gli pioveranno addosso, non sorprendetevi se tornerà prima del previsto. Chissà... magari pure un po' di attesa servirà per incrementare la voglia di riascoltarlo anche se, francamente, è già intrinseca e palese: buona la prima! (Max Casali)