SUNRUNNER  "Sacred arts of navigation"
   (2022 )

A quattro anni da “Ancient Arts of Survival”, sono tornati i Sunrunner, band originaria di Portland, nel Maine. Il nuovo album si intitola “Sacred Arts of Navigation” e comprende undici brani che si esauriscono in poco meno di un’ora.

Registrato in presa diretta e prodotto da Marcus Jidell, il disco è caratterizzato da un sound analogico che ammicca alle atmosfere progressive anni Sessanta e Settanta, ma il genere di riferimento rimane, per larghi tratti, un heavy metal dal respiro classico e interpretato in maniera tecnicamente limpida.

I brani tendono a ruotare intorno alla chitarra di Joe Martignetti, ma colpisce, sin dalle prime battute, anche l’ottima prestazione vocale di Bruno Neves, a suo agio nei passaggi più ruvidi come in quelli più melodici.

Tra i brani più solidi, c’è “Invisible Demon of Ideology”, in cui è parecchio visibile la componente progressive del gruppo, e che aveva anticipato l’uscita dell’album perché pubblicato come singolo, ma sullo stesso livello si collocano anche “Dragonship”, un uptempo metal in progressione, e la lunghissima cavalcata finale (“Navigating the Apocalypse”).

A testimoniare, però, gli spunti interessanti avuti in termini di mera composizione, c’è anche “Last Night in Tulum”, una ballad atmosferica che rallenta decisamente i ritmi e si presenta in una veste meno muscolare rispetto agli altri dieci episodi del disco.

“Sacred Arts of Navigation” è una buona prova per i Sunrunner, che continuano il loro percorso di crescita in attesa del definitivo salto di qualità. (Piergiuseppe Lippolis)