FABRIZIO DE ANDRE'  "In direzione ostinata e contraria 2"
   (2006 )

E’ uscito il secondo cofanetto dedicato a Fabrizio De André, un artista che è doveroso conoscere visto i tanti bei brani che ha scritto nella sua carriera di cantautore. Un triplo album dal titolo “In direzione ostinata e contraria 2” che arriva a circa un anno dal precedente volume, che ebbe una vendita di 300.000 copie e un primo posto in classifica praticamente immediato. La giusta occasione per chi desideri conoscere parte dell’opera di De André senza spendere un capitale e trovando brani scritti in vari periodi della sua carriera. E’ possibile ascoltare alcune canzoni forse anche meno note ma che meritano di trovarsi in questa collezione. Tra i brani più apprezzabili figurano: “La stagione del tuo amore”, “Il testamento”, “Il ritorno di Giuseppe“ ed il più recente “Franziska”. Ci si può fare un’idea di quello che era il suo modo originale di comporre, di quelli che erano, e rimangono, testi ricchi di poesia. Una persona, De André che amava cantare temi inusuali e storie di gente comune, specie gli ultimi… Avremo forse una lettura originale del suo percorso musicale, e non rilettura in senso tecnologico e moderno, dal momento che anche qui prosegue la lodevole operazione di recupero del calore del suono analogico voluta da Dori Ghezzi: ovvero la pulizia e precisione del supporto digitale ma che restituisce il suono che avevano gli album nel loro anno di uscita, i toni originali della voce così pieni di note basse, così avvolgenti e così naturalmente indirizzati all’intimità dell’ascolto. Vi è un ottimo accoppiamento di musica e parole, e spesso nei testi di De André possiamo scoprire l’utilizzo dell’ironia. I pezzi che ha scritto sono legati a due terre che amava particolarmente: la Liguria e la Sardegna… ancor oggi, là, rimane di lui un ricordo vivissimo. “In direzione ostinata e contraria 2” prosegue dunque per una strada che non è quella della semplice antologia di successi, ma quella del grande tributo editoriale, che con questa seconda uscita arricchisce il suo contenuto filologico di grandissimi brani rimasti esclusi – solo per una questione fisica, di pura capienza – dalla precedente emissione. Sarà sufficiente forse dire che sono ben 14 gli album dai quali sono tratti i 53 brani, in un arco di tempo che va dal 1967 di “Fabrizio De Andrè Vol. 1” ad “Anime salve” del 1996, per dare l’idea di come questo lavoro, insieme al precedente, siano vicini alla realizzazione di una “opera omnia” secondo quei precetti di rigore che il collezionista, l’amatore, esige, ma che anche il comune ascoltatore sa cogliere ed apprezzare. Preferibili di certo le canzoni tratte dai suoi primi album, con uno spirito caratterizzato da una satira ed ironia sottile, ma ottimo anche il periodo nel quale collaborò con la PFM. Le sue canzoni erano spesso semplici e delicate ma, al tempo stesso, sapevano travolgere l’ascoltatore. “In direzione ostinata e contraria 2” propone a tal proposito, l’ascolto quasi per intero di album storici come “Tutti morimmo a stento”, “La buona novella” e “Rimini”; recupera tre figure di quella straordinaria rilettura dell’“Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters che De Andrè fece con “Non al denaro non all’amore né al cielo”; ci ricorda una interpretazione suprema di “Suzanne” di Leonard Cohen (presente in “Canzoni” del 1974 ); ci fa rivivere la dignitosa esistenza e la sobria tristezza de “La storia di un impiegato”; condensa nel terzo cd tre capolavori assoluti come “Creuza de ma”, “Le nuvole” e “Anime salve”. Una folla di persone, di identità vaganti, di fratelli e sorelle perduti, di figure altissime e miserrime: ovvero la sua Poesia, come sintetizza lo scrittore sardo Salvatore Niffoi che scrive l’introduzione del volume: “...In ogni sua canzone è presente la poesia come atto d’amore e di riscatto verso l’umanità ferita, dimenticata; verso quegli ultimi che lui sognava primi in questo mondo, non nell’improbabile altro”. Scelta quanto mai culturalmente pertinente quella di Niffoi: oltre all’amore, notissimo, che De Andrè aveva per la Sardegna, i personaggi che popolano i romanzi di Niffoi hanno spesso molte affinità con quelli tratteggiati da ‘Faber’. Si sarebbero piaciuti di sicuro. (Andrea Turetta - babylonbus.org)