STEFANO BATTAGLIA STANDARDS QUARTET  "The best things in life are free"
   (2022 )

Siamo in ambito jazz ed il pericolo in questi casi è che si riproponga un déjà entendu oppure una esposizione di virtuosismo fine a sé stessa. Gli ottimi musicisti facenti parte del quartetto capitanato da Stefano Battaglia (al contrabbasso) ci fanno quindi subito percepire la cifra della loro intenzione musicale: ripercorrere un viaggio nel solco della tradizione americana nello spirito più free del genere prima citato, omaggiando due (non più viventi) "mostri sacri" storici, ovvero Ornette Coleman (sassofonista americano di colore considerato il padre del movimento free jazz) e Paul Motian (batterista e compositore anch'egli americano, di origini armene, considerato l'innovatore più influente del drumming moderno).

I brani proposti vengono interpretati ottimamente dal punto di vista tecnico/esecutivo; si percepisce l'affiatamento del quartetto, in grado di proporre un flusso musicale nitido e senza incertezze, a tratti tuttavia un tantino didascalico. Su tutte la traccia 02 ''Broadway Blues'', la traccia 3 ''Dance'' e la 7 ''Medoro'', dove il dialogo fra i due sax (alto e tenore) non si ingarbuglia ma anzi tesse una notevole trama armonica.

Il novero dei brani incisi è certamente gradito ai cultori del genere ed una rilettura come questa non può mancare nei loro ascolti. Il pericolo iniziale è scongiurato.

Dall'ascolto completo del disco però arriva in certi momenti una monotonia tonica data dalla vicinanza di estensione dei due fiati e dalla presenza defilata della sezione ritmica. Voto 7-. (Roberto Celi)