MIRIAM RICORDI  "Cibo e sesso"
   (2022 )

Cosa sarebbe la nostra vita se non avessimo da mangiare e nemmeno potessimo esprimere la nostra energia attraverso uno sconfinato desiderio che diviene ossessione?

Miriam Ricordi pubblica questo suo secondo album, il cui titolo, ''Cibo e sesso'', è soltanto la prova inconfutabile di ciò che ci aspetta: voracità che è forza, un amplesso di musica rock che segna un ritorno alle origini con dentro l'anima più nitida di una interprete dotata di una personalità non comune.

E molto personale è il visitare queste due passioni in stretta simbiosi tra loro: cibo e sesso sono i bisogni naturali per eccellenza dell'essere umano, che però spesso e volentieri finiscono con l'essere lontani per la limitazione ed il soffocamento da parte delle ragioni sociali.

Miriam ha compiuto il periplo del suo animo musicale: ''sono tornata alla base dopo avere effettuato un eccitante giro intorno al mondo''. Lo ha fatto regalandoci questo disco in cui il rock puro domina ma si accompagna alle ballad introspettive e a testi che profumano di ironia, su tutti ''Siamo Sordi davvero'', un omaggio al ricordo del grande ed indimenticabile Albertone nazionale.

Sono dieci le tracce che compongono questo album tagliente ed incisivo, e si inizia con il ritratto a tutta forza di "Mi esplode la testa", in cui l'incontro dei corpi diviene un racconto dai tratti violenti, dirompenti. L'intro cresce a poco a poco come il desiderio sempre più irrefrenabile: ''pensi sia normale questo stato di ubriachezza molesta, ogni volta che io ti guardo mi esplode la testa, pensi che sia logico ogni giorno stare sempre a parlare, nudi dentro il mio letto...''.

L'amore carnale incalza, ed è finito dentro la lista delle cose lasciate in sospeso. "E guardo con sospetto tutto quello che non sembra reale, ma che potrebbe far male". La chitarra sale di giri, la voce di Miriam è l'urlo di voglia ormai libera da ogni vincolo. ''L' essenziale per saziarmi è cibo e sesso, stringimi, colpiscimi, urlami ti amo perché è troppo presto, urlami ti odio, questo è cibo e sesso...''.

Il primo episodio ha avuto il finale atteso, la battaglia della carne ha visto il cibarsi reciproco. In ''Ossa rotte'', ballad brillante, la Ricordi canta: ''hai preso tutta la mia energia, non ho più voglia di fare niente, mi perdo nei tuoi occhi e mi butti giù''. Ma la fine del rapporto lascia presto lo spazio anche ad una finestra di ricordo, ''avevo tutto per vivere bene un fidanzamento, fidanzamento che è vita a fin di bene, se vuoi danzare non mi fermo più. Amore scusami ma questa sera non mi chiamerai, è un anno che io stringo borse e poi ritorno con le ossa rotte". Classicità musicale da ballad con perla ironica e un po' malinconica: ''ho scoperto una nuova parola, si chiama calcificazione, chiaro che non c'entra niente col pallone...''.

In "Pronto dottore" ecco alla ribalta il noise ironico, allusivo e (termine magari improprio al momento) positivo. Intrecci di sax che preludono al divertente colloquio dei doppi sensi: indigestione di cibo sta ad astinenza da sesso e viceversa. "Ricordando che un anno fa ho incontrato un tipo che mi ha detto di studiare legge, e la mia nonna che quando avevo tre anni mi raccontava di formiche e di elefanti". Morsi nella pancia, problemi d'amore e di cibo che diverranno incontestabili, incontenibili, irresistibili. In tanti modi diversi di essere appetitosi. Come il cibo. Come il sesso. (Leo Cotugno)