MICHAEL JACKSON  "Thriller"
   (1982 )

Ragazzo mio che leggi delle traversie giudiziare, pedofile e cromatiche di questo strano signore dove non si capisce cosa ci sia rimasto di originale, come posso spiegarti cosa stava dietro quei capelli stopposi, quel naso finto, quegli occhialoni che ormai nemmeno usan più? Sai cosa capitò nei primi anni '80? Che il ragazzo era ancora nero - lo so, non ci puoi credere - e che, dopo una carriera da enfant prodige con i fratelli e un "Off the wall" di discreta tiratura, partorì un disco che, dati alla mano, penso sia ancora largamente il 33 giri (non mi chiedere cosa sia, ti prego!) più venduto della storia. Come mai, mi chiedi? Beh. Si chiamava "Thriller", primo di una serie di titoli molto soft (sarebbero seguiti "Cattivo", "Pericoloso", "Invincibile", ci aspettiamo solo un "Diabolico", "Incazzato", "Moggi" nei prossimi anni), ma si sarebbe potuto chiamare "The bridge". Perché fu il perfetto ponte tra musica bianca e musica nera, tra la dance dei '70s e il nuovo suono degli '80s, perché univa il calore di un certo easy pop americano alla voglia di scatenarsi nelle disco, vampirizzava sia la chitarra punk di Steve Stevens e la calda raccomandazione di Paul McCartney. Potevano amarlo tutti, tutti ci avrebbero trovato qualcosa per andare nel negozio di dischi (sì, perché noi da giovani facevamo così, altro che muli e simili..) e mettere il vinile sul piatto - e non mi chiedere se era roba che si mangiava, te con quello strano bagaglio che dici possa contenere 2000 canzoni. Poi, c'era la faccenda dei video: "Billie Jean" fu uno dei primi clip di un artista di colore a passare su MTV (bello, eh? Te che ora passi il tuo tempo a vedere 'sti colored sculettare dalla mattina alla sera.), "Beat it" bissò il successo e, quando ormai si pensava fosse il caso di girar pagina, arrivò il video di "Thriller". Quasi un film, tra zombi e altre storie: lo so, ora farà anche ridere, ma all'epoca fu uno shock. Restò in classifica due anni, divenne fenomeno mondiale, una delle popstar più famose in ogni angolo del pianeta, anche in quelle zone dove a malapena arrivavano notizie dal mondo occidentale. Indimenticabile, a suo modo. (Enrico Faggiano)