GIANNI DRUDI  "C'è chi cucca chi no!"
   (1992 )

Erano i tempi di 'Mai dire TV', quando la Gialappa's Band perlustrava il mondo delle televisioni private italiche cercandone gli obbrobi più impensabili. Ne uscirono telenovele in piemontese, Elvis da balera (l'epico Lorenz), predicatori di ogni genere, e lui. Capello lungo e barba incolta, atteggiamento da bagnino in calore, e una serie di canzoni immortali. I doppi sensi svolazzavano da tutte le parti, e a volte non c'era nemmeno bisogno di metafore ("L'uccello", introdotta da un autoproclama "The best romagnol man"). I video, ripresi da non si sa bene qual tv locale romagnola, lo vedevano assalire fanciulle, fingere di essere una prostituta sul molo di Rimini, varie ed eventuali. Cuccare, cuccare, cuccare: poteva chiamare a collaborare Ezio Greggio, che ai tempi del 'Drive In' si chiedeva chi avesse cuccato la Cuccarini. E, soprattutto, una canzone da mandare nella hall of fame della musica mondiale. 'Fiky Fiky', curioso appello alla copula lanciato alla bagnante di turno. Varcò i confini del demenziale, fu promosso a colonna sonora di quella estate, pezzo di repertorio per qualsiasi pianobar, fino a diventare quasi un modo di dire. Peccato che l'album non abbia avuto una distribuzione come avrebbe meritato, tra mazurke e reggae sbilenchi quanto comici. Lui, perse le luci della tv nazionale, avrebbe continuato con i suoi doppi sensi ("Tirami su la banana col bacio", forse dedicata ad una gelataia, ma forse no) a spopolare tra Rimini e Ravenna. E' vero che i dischi andrebbero comprati, ma questo forse non ce lo ha più nemmeno lui, in casa. Quindi, vedetevela un po' voi. (Enrico Faggiano)