LEMURI IL VISIONARIO  "Viaggio al centro di un cuore blu"
   (2021 )

"Viaggio al centro di un Cuore Blu". Basterebbe il titolo di questo album a rendermi simpatico l'autore. Il quale, scegliendo come moniker "Lemuri Il Visionario", acquista presso il sottoscritto ulteriore credito e affetto. Trattasi di pop-rock d'autore. Occorre però chiedersi se definire una musica d'autore nel 2021 abbia ancora significato, dal momento che si autodefiniscono così personaggi come Tommaso Paradiso, sui quali stendiamo non un velo pietoso bensì una termocoperta.

Ecco, personalmente trovo azzeccatissima, per Lemuri, la definizione di "musica d'autore". Il perché è presto detto: la sua proposta svaria dall'Alpi alle Piramidi senza problema alcuno, ballando tra il rock nudo e crudo (non a caso il Nostro militava nei Futuritmi con Davide Toffolo, frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti, e Gianmaria Accusani, poi fondatore dei Prozac+ e dei Sick Tamburo) e, appunto, la canzone d'Autore con la A maiuscola (sua era, ad esempio, "Chi sei non lo so", premiato brano di Verdiana a Sanremo 2003), finendo pure in territori dance, come dimostrato dal milione abbondante di dischi venduti da "Dragostea din tei" degli Haiducii nei quali Lemuri era la voce maschile.

Insomma, in questo disco a tratti pare di ascoltare Ivano Fossati (o addirittura Giorgio Gaber), in altri momenti la sua proposta vira da tutt'altre parti, regalandoti la suggestione di essere all'ascolto di un brano dei Clash o dei Ramones. Il tutto, incredibile a dirsi, ottenuto da strumenti veri, con chitarre elettriche e acustiche, pianoforti, percussioni, archi e fisarmoniche. Ma una volta, questa non era la normalità?

Lui dice di aver sempre identificato gli autori di canzoni in maghi, capaci di trasformare il brutto in bello, il banale in fantastico, il dolore nella dolce malinconia di un ricordo. Ecco, senza volerlo Lemuri si è perfettamente autodefinito. Questo è il disco di un mago, capace di mutare la realtà attorno a voi in un battibaleno. Ma, attenzione: non vi sto dicendo di essere al cospetto di un disco facile. Alcuni passaggi necessitano di ripetuti ascolti, per essere apprezzati e capiti appieno. Ma lo sforzo vi renderà più appagati, più liberi. E pure un po' maghi. Che di magia ce n'è tanto bisogno, al giorno d'oggi. (Andrea Rossi)