SANTO MELODIA  "Bailar latino"
   (2005 )

Chi di voi ricorda con precisione quando ha avuto inizio, dalle nostre parti, la 'rinascita' della musica latina? Io no, proprio no. Sembrano passati millenni da quando, più o meno una dopo l'altra, esplosero in Italia 'La colegiala' e la 'Lambada'. Sembravano fuochi fatui, e infatti rimasero irripetuti per anni. Poi, complici i balli di gruppo (nuove forme di aggregazione senza età), è tornata prepotentemente di moda, da meno di 10 anni, la musica latina, sudamericana, vera o presunta. Prima, è bene ricordarlo ai più giovani, i balli latini (la salsa, la rumba ma anche il tango) erano roba da 'matusa', da balere fumose della domenica pomeriggio, per pensionati arrembanti e signore di mezza età in attesa di un qualche colpo di vita. Come il valzer o la mazurka, niente di più. Poi, il boom. E tutti, giovani e vecchi, bambini ed adolescenti, tutti in preda al ritmo. E quindi un disco come questo è, a tutti gli effetti, un disco alla moda, come i Red Hot Chili Peppers o Vasco Rossi. Con la differenza che, in questo specifico caso, non si tratta, fortunatamente, di uno dei tanti casi di replicanti da bachata o reggaeton, brutte imitazioni degli Aventura e della loro miliardaria 'Obsesion'. SANTO MELODIA, innanzitutto, non è un gruppo: è un cantautore, un eccezionale ballerino-animatore di Santo Domingo. È entrato a far parte di due Gruppi Domenicani coi quali ha fatto per sedici anni spettacoli di musica caraibica, sempre girovagando, sia a Santo Domingo che in tutto il mondo. Tra le date più importanti ha suonato per ben otto volte al Madison Square Garden di New York. Quindi non si tratta di un improvvisatore: qui c'è la storia del ritmo. E si sente. Certo, se trovate la musica latina pallosa e tutta uguale, cercate qualcos'altro. Ma se viceversa amate la musica sudamericana, qui troverete pane per i vostri denti. Troverete note vere, originali ma rispettose dei classici. (Andrea Rossi)