LONGBLOND  "Lento is dead"
   (2021 )

“Lento is Dead” è il sorprendente e graffiante Ep d’esordio per l'energico duo Longblond da Padova. La miscela esplosiva che prende vita all’interno delle sei tracce è una delizia per le orecchie. Sull’attento studio della parte ritmica (chitarra e batteria) si inserisce una voce ruvida che si sposa alla perfezione con una base elettronica a tinte noise. Il risultato è una festa rumorosa tutta da vivere con una potenza incredibile old school.

Con l’apertura oscura di “Dark Cities” ci inoltriamo in atmosfere opache sopra cieli grigi di città deserte e abbandonate, per una società dormiente che vive giornate negative. Nel riff macchinoso si incastra il tempo orientale su uno stile electro rock e sopra il tiro incendiario la linea vocale soffocata completa il suo percorso. Segue “Understand Nada”, dove il tempo veloce rallenta subito sulle parole amplificate della voce: il ritornello esplode nel vuoto sospeso di un mondo che vive di persone ottuse che vivono una realtà distopica. Il passaggio di chitarra stile Rage Against the Machine primi lavori è un segnale forte di notevole fattura. Nella chiusura la take si gonfia di distorsioni da brividi. Il singolo “Rock n Roll Service” invece aumenta il volume a livelli preziosi, per una composizione corposa e travolgente. Nella parte iniziale il messaggio registrato, molto grottesco, si lancia su un cambio pesante e aggressivo, dove gli stop finali tecnici accendono la luce su un brano d’impatto sonoro unico. Di questa traccia troviamo anche un videoclip interessante che ritrae il duo all’opera durante un’esibizione carica di follia.

La title track “Lento is Dead” è un nucleo di cose, per uno stile di vita personale ormai perduto che con grande sicurezza viene sostituito da una nuova strada. Il brano si presenta acido e meticoloso, nel testo viene inserito tutto l’odio che sul bridge rallenta in modo impeccabile. Verso la fine ci soffermiamo sull’unico brano strumentale di questo lavoro, “Bad Fiestos”, con sonorità differenti, a tratti malinconiche, che mantengono il mood energico e aggressivo del progetto, la durata breve si spegne lentamente sui rumori di fondo. Chiudiamo questo intenso Ep con “Rio Fantasma”: qui troviamo tutte le idee elettroniche e sperimentali, con un giro di chitarra in loop che si unisce alle parti vocali prese da altri brani del disco. Sulle percussioni e la base della drum machine c’è un continuo cambiamento evolutivo, per una chiusura grandiosa.

Un ottimo lavoro per questo folle duo, che con una linea attenta e ricercata mette su una mini opera dalle forti influenze, per una cultura musicale estesa di grande interesse. (Simone Catena)