AND THE BEAR "This is the darkness I used to tape"
(2021 )
Artista francese da oltre vent’anni di stanza nelle Marche, Alexandre Manuel ha fatto parte di varie realtà locali nelle quali ha dato dispiego della sua vena più off al servizio di sonorità di matrice indietronica.
Sulla stessa falsariga dei 4 ep editi tra il 2000 ed il 2017 con act quali Hourplug, Am I Right e The Quiet Collective si muove il progetto da solista: celato sotto il moniker di And The Bear, pubblica per Valvolare Records “This is the darkness I used to tape”, otto tracce che ne segnano il debutto su disco dopo numerose esperienze nel campo della visual art e della sonorizzazione di lungo e cortometraggi, accompagnate da significative affermazioni anche in campo internazionale.
Interamente concepito, composto e suonato da Alexandre, l’album è arricchito da una produzione elegante e centrata che impasta un ben amalgamato ibrido di elettronica e pop non immediato, con preponderanza per la prima ed incursioni in territori limitrofi.
Dall’incedere martellante di “Fray of stone”, cadenza à la Dan Sartain condita da chitarre aspre, al sound meticcio di una “Lost believers” che insiste su tropicalismi sfigurati, fino al beat incalzante della title-track, poggiata su sonorità contemporanee e su un incedere martellante prossimo ai Justice, l’album flirta con la più tradizionale club music (“Are you in time out there”, quasi i Pet Shop Boys), passando con disinvoltura da echi di French house à la Daft Punk (“Broken words”) a derive indie in stile Notwist, lambendo sentori dub/lounge in “Misunderstandings” e chiudendo a sorpresa con la straniante, languida lullaby di “Last goodnight”. La quale - falsetto a parte – sembra una outtake di “For Emma, forever ago”: episodio avulso dal generale quadro di EDM rielaborata che caratterizza il disco, ma degna conclusione di un lavoro solido ed intrigante, spiazzante a tratti, sempre energico, brillante, ben calibrato. (Manuel Maverna)