BOY GEORGE "Cool karaoke vol.1"
(2021 )
Quando a noi antichi ottantari viene chiesto “ma che fine ha fatto…”, di solito siamo in grado di spiegare che eventuali sparizioni non sono colpa degli artisti, ma dei finti adepti che non seguono più gli antichi amati. Poi però si arriva al “…Boy George?”, e allora è difficile dare torto a chi non è riuscito a stare dietro al Nostro. Prendete questo album, direte “bello, dove si trova? Dove lo becco?”. Al momento della scrittura di codesta recensione, non è stato pubblicato né su Itunes, né – ovviamente – in versioni fisiche. Solo una rapida apparizione su Spotify, in attesa di capire quali saranno le lune di Giorgino nostro, che da anni scaraventa qua e là brani nuovi che sono un po’ come gli yogurt, ovvero con la scadenza sopra. Eppure “Cool Karaoke”, che se proprio volete è beccabile su Youtube, non è male, e per i nostalgici racchiude anche un interessante duetto con l’antica Kim Wilde (che, sapevatelo, da anni presenta programmi, in Britannia, sul giardinaggio. Praticamente, la Luca Sardella d’Albione). Sembra tornare più alla produzione solista di George che non ripristinarsi al recente album con i Culture Club, e se siete (stati, ormai) fan dell’O’Dowd, potrebbe anche non dispiacervi. Il problema, però, è quello che vi ho detto: perché il Nostro ci fa tribolare così tanto, non permettendoci di ascoltarlo nei modi canonici come siamo (stati, ormai) abituati a fare? Per ora, andate di “Name and number”, appunto con Lady Kim, e i soliti racconti emozionali che dai primi anni ’80 fanno proseliti. Per chi riesce a stargli dietro. (Enrico Faggiano)