SHEFOUND "Trees with no limbs"
(2021 )
Introdotto da un raffinato artwork di copertina che è già un bel biglietto da visita, l’esordio del quintetto vicentino Shefound con la produzione artistica di Roberto Visentin offre dieci tracce dense di riferimenti letterari e sciorina una padronanza assoluta di mezzi creativi, abilità compositiva, sagacia espressiva.
Fronteggiati dalla vocalist Nicole Stella – timbro stentoreo, impostazione professionale e inglese perfetto -, possono vantare tecnica invidiabile e appassionata dedizione ad un pop ampio e ben rifinito, dal respiro internazionale e dall’appeal immediato.
Sedotti a tratti dalla tentazione di spingere sull’acceleratore o di indurire canzoni impeccabili (l’opener “Song with legs”, l’impennata frenetica di “Ásta’s letter”, l’incalzante “Dreaming alone”), danno il meglio di sè nei numeri in cui meglio si dispiega una personalità in divenire, affrancata dalla devozione alla forma: l’afflato zeppeliniano di “Reuniòn”, il violoncello suadente ad incorniciare “The white wall”, il retrogusto Fairground Attraction ed il feeling bluesy di “Funes”, la tensione che pervade il dramma di “Down you go”, tra gli episodi più intensi della raccolta.
Arrangiamenti, struttura dei brani, dosaggio sapiente degli strumenti, equilibrio dei suoni, cura maniacale per il dettaglio – la copia fisica del cd è disponibile anche in una ricca limited edition accompagnata da una rivista illustrata che documenta la genesi dei testi - fanno di “Trees with no limbs” un modello di finezza stilistica, e i ragazzi sono davvero in gamba. Ecco: mi piacerebbe sentire le stesse canzoni in una veste un po’ più sbracata, spontanea, ruvida, disallineata, ma non credo che l’imperfezione si addica alla loro levigata, ricercata eleganza, tenacemente perseguita con classe e lungimiranza.
Grande potenziale, ottima cantante, band che marcia come un orologio svizzero: per ora sono una scommessa, ma se troveranno una strada lungo la quale distinguersi dalla massa, saranno una gran bella scoperta. (Manuel Maverna)