ARANYAKAVNOIANTAHKARANA  "ĀraṇyakaƔnoiantaḥkaraṇa"
   (2020 )

Allora, nome in alfabeto devanagari. Ciò non vuol dire che il nome sia completamente in sascrito, hindi, eccetera. Ciò non vuol dire nemmeno che io sappia il sanscrito, eccetto Namaste e Yoga. Però so che gli Aranyaka sono degli antichi testi religiosi, e segreti, composti in sanscrito. Già le paturnie create dal nome del progetto, mi garbano e tanto. Devo chiedere al direttore di smetterla di mandarmi i miei album preferiti dell'anno. Perché questo è fra loro. Sono canzoni esoteriche, sperimentali, industriali e, aggiungerei, afrodisiache. Non si comprende cosa io stia ascoltando, cosa loro stiano facendo, perchè abbiano "perso tempo" a comporre questa meraviglia. E qui sta il lampo di genio. E' davvero una meraviglia di album. 3 canzoni lunghe come un album a sé cadauna. Anche la nota stampa è parte dell'opera. Non ho mai letto il termine "Giano bifronte" in un'altra opera. Anche il packaging è favoloso. Sono tutta arte questi AAA. Già il fatto di non riuscire a pronunciare il loro nome, riducendoli a un acronimo, porta il lettore/ascoltatore ha fare uno sforzo immane, ma piacevole per comprendere questi matti consapevoli. Se volete proprio una sola frase per definire questo capolavoro puro del 2020, eccola: il blues incontra i raga, dicendogli "che facciamo?". (Matteo Preabianca)