EUGENE UGHETTI  "Agglomeration of measurement"
   (2020 )

“Agglomeration of Measurement”, uscito quest'estate per la celebre Room40 Records, è il nuovo album del percussionista Eugene Ughetti, coadiuvato dai compositori Anthony Pateras, Liza Lim e Robin Fox. L’album si presenta come l’approdo naturale di quindici anni di esperienze e collaborazioni di Eugene Ughetti con diversi musicisti australiani, ma anche come percorso all’interno del suo linguaggio sonoro e, più in generale, del suono percussivo australiano del ventunesimo secolo. Come egli stesso ha spiegato, l’interesse prevalente dell’artista australiano è per la musica come concetto, prima che come convenzione, come nel live la performance conta più del concerto in sé, e non è un caso che in “Agglomeration of Measurement” siano diverse le soluzioni sperimentali impiegate da Ughetti: dalle micropercussioni ai feedback, dai suoni microtonali a un certosino lavoro post-strumentale e, in un certo senso, quasi post-musicale. I pezzi sono solo cinque, ma dal minutaggio piuttosto impegnato, eccezion fatta per l’opener “Twin Resistance”, dai suoni limpidi e acuti. “March Static” supera gli undici minuti e alterna morbidissime parentesi ambient a passaggi in cui le percussioni dominano, evocando appunto l’idea di una marcia. “Transducer (Finale)” è profondamente segnata dai silenzi, con sporadiche increspature al centro e nel finale, mentre è quasi impercettibile il flusso di “Tremolo”, caratterizzata, invece, dall’esperienza microtonale. Sperimentazione e micropercussioni al centro del discorso in “An Elemental Thing”, piuttosto essenziale, come suggerito dal titolo, prima del finale stridulo con “Hypnagogics”. “Agglomeration of Measurement” è un lavoro indubbiamente complesso e dal forte afflato sperimentale, la cui piena comprensione passa, inevitabilmente, per la conoscenza di quello che era il vero obiettivo dell'artista. (Piergiuseppe Lippolis)