BARISON SQUARE  "Far from over"
   (2020 )

Ci vuole pazienza per entrare tra i meandri di questo disco, per lasciarsi coccolare dalle sue spire morbide, per scivolare fra le trame confortevoli di un pop aggraziato, appena screziato da qualche velocizzazione più sostenuta. Un disco garbato e solare, luminoso come una bella giornata.

Già noti sotto la sigla Devils And Subways, gli oggi Barison Square sono un quartetto friulano originario di Tolmezzo, approdati su label Areasonica con un brillante “Far from over”, secondo album a quattro anni dal debutto di “Never Fear Love”.

Lavoro ben rifinito, incorniciato da arrangiamenti accurati, ganci accattivanti, ritornelli che si innalzano maestosi già a partire dall’opener “Table 100”, “Far from over” è nobilitato dal crooning brillante del bassista Amedeo Settimo, capace di porgere con la nonchalance di un veterano ed un inglese perfetto (non finirò mai di sottolinearne l’importanza) brani morbidi dalla scrittura agile, mentre il resto della band macina tracce da tre-quattro minuti racchiuse in arie di ampio respiro e facile presa.

Del pop-punk californiano cui vengono accostati possiedono certo il passo sciolto e l’incedere svelto, un piglio disinvolto e il gusto tutto americano per cori e melodie rigonfie di pathos (“Structure”, “Art”), meno la potenza graffiante delle chitarre, comunque protagoniste di tessiture intriganti e misurate e di qualche solo d’altri tempi (“Idols”, su un’esaltante progressione intensa ed incalzante à la Josh Ritter). Rari gli spunti in cui le sei corde si impennano a saturare melodie gentili e ben congegnate, che talvolta ricordano i Weezer, altrove indugiano su aperture à la Jimmy Eat World (“Lost and found”), in alcuni casi arrivando a sfiorare certo piacevole mainstream rock (la già pubblicata “Never fear love”, la tesa “Spark”) in zona Five Seconds Of Summer, Imagine Dragons, Fall Out Boy.

Fino all’epilogo compatto e vagamente melanconico di “Atmosfear” (con altro pregevole solo di chitarra), “Far from over” è un florilegio di ben assortita lievità, malleabile e godibile nella ricerca di una spontaneità semplice e sincera, un campionario di pop scintillante e leggero, mai aggressivo, sempre gradevole, buono per tutte le stagioni. (Manuel Maverna)