EMILYA NDME "Thank you for your complaints"
(2020 )
L’album d’esordio di Emilya ndMe è un disco fluido, sfaccettato e profondo, che cerca di unire tra loro canzoni senza tempo che ti risucchiano in un vortice di dubbi, emozioni e ossessioni. L’ambiente, la crescita umana e artistica, la paura di non riuscire a veicolare tutto ciò che si vorrebbe sono tra le tematiche principali che Emilya ndMe affronta, il percorso non semplice di Lauretta Grechi Galeno, un’artista indie-rock ed electro-pop genovese che ha tanto da dire e sa come dirlo, circondata da musicisti di qualità.
Un percorso, quello di Emilya ndMe, che inizia con collaborazioni musicali nel mondo del teatro nel 2016, a soli vent’anni, e prosegue con la creazione di brani sempre più intimisti e legati indissolubilmente alla sua vita e alle sue esperienze. Così il suo amore per l’indie rock e l’electro pop è divenuto il modo per indirizzare la sua produzione compositiva verso quei generi, in maniera convincente e intrigante. Brani come “Ain’t Planet B”, che gioca sull’idea di un Plan B e di un pianeta, il nostro, che sta vivendo un momento difficile per colpa, principalmente, degli uomini, si situa in un universo molto vicino all’electro pop anglofono degli Anni Dieci, mentre le intricate progressioni melodiche e gli originali passaggi vocali di “Snow” o di “Yellow Led” ci riconducono subito all’indie rock statunitense e inglese degli Anni Novanta.
Ma Emilya ndMe non ha paura di guardare anche ad altro, come al puro pop, sia del passato sia contemporaneo, in piccole gemme come “Taxi Driver”, che prova a condurre l’ascoltatore in un luogo senza tempo, inquietante e dolce al medesimo tempo, immobile e strano, affascinante e brillante. C’è un senso di fiabesco, qualcosa che rapisce chi ascolta, che lo conduce in luoghi misteriosi, onirici, nei quali si rimane piacevolmente intrappolati e confusi.
Anche “A Giant Step” o la conclusiva “Thank You for Your Complaints” vanno nella medesima direzione, incrociando tanti riferimenti e mescolando all’electro-pop elementi rock più aggressivi, benché si resti sempre in recinti melodici e ritmici tipici delle ballate indie. “XOXO”, dal canto suo”, è invece un episodio trip hop graffiante che mostra a quante fonti di ispirazione Emilya ndMe guardi. E questo ottimo debutto è una prova di ciò dall’inizio alla fine.
(Samuele Conficoni)