MANDY MOORE  "Coverage"
   (2003 )

Piccole teen star crescono... Mandy Moore esordisce alla fine degli anni '90, sulla scia di stelline pop come Britney Spears e Christina Aguilera ma certamente con minore clamore. Qualche anno dopo, mentre le colleghe, forse per ansia da prestazione, cominciano a puntare su trasgressione e su impersonali ritmi hip hop, Mandy si dedica con impegno alla recitazione e, sul versante musicale, ad un pubblico più adulto e meno legato alle mode del momento.

"Coverage" venne pubblicato nel 2003, e ascoltandolo ora, è impossibile non rimanere impressionati da una tale prova di coraggio. Innanzitutto perchè è un disco di cover, desiderio proibito e allo stesso tempo passo falso per molti artisti, e poi per la scelta del repertorio, che pesca a piene mani dal catalogo del cantautorato anni '70 e '80 (Carole King, Cat Stevens, Carly Simon, Joni Mitchell), con qualche disgressione nel pop rock alternativo e d'autore (Blondie, XTC, John Hiatt).

Il risultato, come accade per la grande maggioranza dei dischi di cover, non fa gridare al miracolo; ai puristi ogni canzone probabilmente farà venire voglia di riascoltare la versione originale. Eppure Mandy ha una sua garbata personalità e svolge il suo compito con una misura sorprendente; la versione di "Drop The Pilot" di Joan Armatrading è fresca e trascinante, e altri piccoli tesori, come "Mona Lisas and Mad Hatters" di Elton John o "The Whole of The Moon" dei Waterboys, non fanno rimpiangere gli originali per intensità e coinvolgimento. A fine ascolto ci si rende conto che il merito di ''Coverage'', e ciò che lo rende ancora oggi un piacevolissimo ascolto, è proprio quello di far ascoltare al pubblico giovane del nuovo millennio, probabilmente per la prima volta, uno scrigno di canzoni sempre emozionanti, riattualizzate con rispetto e restando fedeli allo spirito di chi le aveva concepite.

Il disco, prevedibilmente, viene accolto con un appena moderato successo, e la Moore da allora punterà molte delle sue energie nella carriera di attrice, continuando comunque a pubblicare altri album pop-rock ben realizzati anche negli anni a venire. (Andrea Maggiore)