ROVERE "Disponibile anche in mogano"
(2019 )
Sono tutto e il contrario di tutto, ed appena giungono ad una certezza sono pronti a dubitarne e rimetterla in discussione. Sono fatti cosi i Rovere: trio bolognese che, per giungere al debutto con "Disponibile anche in mogano", han ponderato a lungo come vestire (tra mille dubbi) il loro apparato stilistico, provando a renderlo introvabile in qualsiasi atelier musicale. Hanno fatto ripetute prove d'abito per mostrarsi ora in ghingheri, sfilando con una passerella di 10 brani che il combo felsineo ha saputo griffare con tenace accanimento scritturale. La capacità di coinvolgimento non manca sin dall'iniziale "Caccia militare", incorniciata dentro un arioso coretto oh-oh-oh... ed una buona dinamica di base, ma freme già di entrare il video-single "Tadb", col suo tessuto allegro che ti calamita di brutto a ballare la tecktonik insieme agli scatenati anziani visti nelle immagini, ribaltando così i ruoli tradizionali. Cosa volete farci? I Rovere sono eterni "Peter Pan" che si divertono, e destano un sorriso anche con una semplice traccia fluida e fugace ed un piccolo loop che s'appiccica con un suono sghembo. Poi, con una sgambatura di "Sport" ci fanno alzare dalla sedia con un colorito funky-pop personalizzato all'inverosimile. E, dopo il "Conforto" di un intermezzo di natura fin troppo Coldplayana, si arriva alla dilettevole "Silenzio", che non latita, però, di varianti esplosive. Che il trio punti in alto lo si capisce scalando l'"Everest" con un mandolino monello e punteggiature vocali al sapor di... Fragola assaggiate in "L'esercito del selfie", volte a scandire andazzi solari, sorsando una capirinha vinta al gioco-caffè in un villaggio Valtur. Ok, d'accordo! Gli aspetti ludici li abbiamo apprezzati, ma c'è spazio anche per una "seria" riflessione? Certo che sì, ed arriva quasi sul filo di lana con "Primavera '80" , dando sfogo a rimembranze filo-nostalgiche in atmosfera fluttuante. Ma, com'era facilmente intuibile, nella conclusiva "La pioggia che non sapevo" i ragazzi riprendono la spigliatezza di sempre, con un giretto di synth ad evocare il Liga (di "Urlando contro il cielo"), e la batteria che gli dà battaglia senza esclusioni di colpi, con una chitarra che fa da sparring-partner per completare un bel galà musicale, in cui i Rovere hanno indossato un idoneo tailleur per colpire con un ameno look stilistico pret-a-porter. (Max Casali)