MICHELE MERCURE "Beside herself"
(2019 )
A tratti espressionistico, a tratti minimale, il suono di Michele Mercure è avvolgente dalla prima all’ultima nota, in una discesa agli inferi inevitabile e significativa, che la musicista crea attraverso la palestra di vita e di musica che si è costruita nel corso dei decenni, tra New York e Los Angeles, grazie alle influenze del teatro sperimentale e del grande cinema, che in lei si sono da sempre fatte sentire.
Nonostante le esperienze statunitensi, è stato solo dopo un soggiorno ad Eindhoven che Mercure ha capito che sarebbe diventata una grande esponente all’interno della musica elettronica con sfumature EDM e techno. Un liricismo straniante, spaventevole, spettrale si unisce a splendidi momenti di pura drone music, ad altri di ambient cristallino, ad altri ancora di krautrock. Nel suo nuovo album “Beside Herself”, appena uscito per RVNG Intl. Records (si tratta di una raccolta retrospettiva, che raccoglie brani usciti solo su cassetta tra l’83 ed il ’90), brillano “A Little Piece”, “Dreamplay 2”, “Time Piece”, “Reverie” e “Antigone”; sorprendono anche gli esperimenti raffinatissimi di “Dinosaur Dancing” e “Liberation Day”, mentre la title track “Beside Herself”, con la sua sorellina “Beside Myself”, sembrano racchiudere, come in un dipinto cubista, tutte le diverse sfaccettature che compongono la filosofia di Mercure.
Sul versante più squisitamente techno incontriamo invece “Ghosts Before Breakfast”, “The Sky Is Falling” e la conturbante “Beginning”. L’aspetto techno, però, lascia subito spazio, in ciascuno di questi numeri, a passaggi di world music, di EDM, di orientalismi sfrenati (vedasi, appunto, “Beginning”), di ritmi imprevedibili. Una delle gemme più difficili da etichettare è “Mother”, che ricalca addirittura alcune sonorità progressive. “Night Music” si avvicina all’elettronica industrial, con momenti sinistri e spaventosi, mentre la conclusione, affidata ad “Antartica”, prova a conciliare tutte queste diversissime tendenze. E Michele Mercure, versatile e talentuosa, riesce in questa impresa, regalandoci un disco davvero notevole.
(Samuele Conficoni)