PENTOTHAL  "Super cinico club"
   (2019 )

Parliamo di un’opera prima: quella del duo Pentothal che già, al primo colpo, dimostra di sguazzare bene nell’electro-pop con notevole disinvoltura, testimoniato dall’e.p. “Super cinico club”, composto da cinque tracce immerse tra pareti immaginifiche e un cinismo pregnante che non suscita fastidio, in quanto servito con signorile malizia. Il desiderio di elaborare spartiti personali ha spinto Giuseppe Parlavecchio ed Enrico Piraino a gettarsi a capofitto nel lavoro di stesura dei 5 pezzi in un solo anno di attività: e, a conti fatti, questo è un dato piuttosto rilevante. Tante le schegge dei generi inseriti: elettronica, synth-pop, hip-hop, sperimentale, ma sempre al servizio dell’uno o dell’altro con degna coesione. L’iniziale “Serotonina” riassume al meglio l’espressione stilistica del duo: racconto compassato, sfondi sospensivi e mood etereo e seducente, mentre “Truffaut” è uno space-pop assai dinamico, che potrebbe commentare un surreal-movie con assoluta adeguatezza ed efficacia. Nutrito con risacche di Pet Shop Boys e l’aurea incorporea dei Zero Positivo, “Super cinico club” si fa ben volere con ascolti patinati, mai fuori dalle righe, ed è probabile che questa peculiarità si riveli determinante ai fini del pubblico gradimento. Il terzo atto è “Villa borghese”, brano che convola a nozze con l’hip-hop, in cui il synth fornisce punteggiature e mantelli ambient. Nonostante “La realtà” possa apparire diversa, con un supporto narrativo più dolente, la pianura esecutiva trasmette, comunque, uno scenario pulp. Fregiato di un campanellino sottocoperta, “Marte” lascia fluire la sua cosmicità incastonata in un morbido pop per un sognante sigillo all’opera. L’augurio più sincero che rivolgiamo ai Pentothal è quello legato al perseguimento di soluzioni esclusive, in modo che nessuno cominci a sbuffare per contesti già sentiti. Qui, per ora, la noia risulta non pervenuta, ma occorrerà evitare la tentazione di crogiolarsi nei consensi finora ottenuti e servirsene, solamente, per nuove spinte evolutive. (Max Casali)