AKIO SUZUKI & AKI ONDA "Ke i te ki "
(2018 )
Akio Suzuki ed Aki Onda non hanno bisogno di presentazioni, e se mai ce ne fosse di bisogno, sarebbe inutile lo stesso, perché artisti di tale calibro non hanno bisogno di celebrarsi o di dire fondamentalmente chi sono, lasciano che la musica faccia il loro lavoro, che la musica si presenti e che faccia arrivare il messaggio il più lontano possibile, come nel mio caso, in una piccola città siciliana. Il loro ultimo lavoro intitolato ''Ke I Te Ki'', appena uscito per Room40 Records, è un concentrato di sperimentazione, suoni e rumori, uno di quei dischi che probabilmente nessuno capirebbe, ma che si potrebbe trasformare in un capolavoro minimalista e moderno, dove il concetto stesso di musica si distrugge per dare vita a qualcosa di unico e nuovo, che tutti avremmo bisogno di ascoltare. I suoni all’interno sono difficilmente descrivibili, ciò che però si può dire è che l’atmosfera del disco riesce a portare l’ascoltatore in un ottimo stato di coscienza e rilassamento, in cui poter intravedere probabilmente nuovi sé ed un nuovo concetto di musica, fatto essenzialmente da tantissime piccole cose (come un fruscio o un piccolissimo rumore) che nella mente dell’ascoltatore potrebbe diventare una banda in festa, un’orchestra o una sinfonia senza fine. Akio Suzuki ed Aki Onda giocano molto sui suoni, come a divertirsi con poco, anzi, con nulla, regalando così un’esperienza sonora che probabilmente nessuno vorrebbe fare ma che, dopo tutto, è quasi essenziale. In conclusione il disco è l’ennesimo viaggio di musica sperimentale e suoni, e non rappresenta assolutamente qualcosa di negativo, anzi, potrebbe dare una marcia in più ai nostri ascolti ed aprire i nostri confini mentali. Vi sembra poco? A me assolutamente no. Ottimo lavoro. (Domenico Carbonaro)