DEAD OR ALIVE  "Youthquake"
   (1985 )

Grunt o, come diceva lui, UH! Boy George aveva conquistato il mondo, sussurrando di camaleonti e di vittime. Lui invece, con il primo "Sophisticated boom boom", non era andato al di là di qualche sorrisino di circostanza. Ma l'immagine di Pete Burns era ancora più difficile da digerire di quella del suo parallelo: se Boy George pareva il pupazzetto da tenere sul letto, lui era quello che ti frustava appena ti voltavi (per non dire di peggio). La mossa giusta, però, avvenne quando portò i suoi Dead or Alive al cospetto del trio di produttori Stock-Aitken-Waterman: ne uscì un singolo che sfracellò le sale da ballo, la celeberrima "You spin me round". Quella con il video dove lui ha una benda sull'occhio, tanto per essere chiari. Ne sgusciò fuori un album a tutto ritmo, senza un attimo di respiro (il gruppo in carriera non arriva a 3 pezzi lenti), con altri singoli che inondarono le radio in quel 1985: "Lover come back to me", nel cui video lui si contorceva vogliosamente in una tomba egizia, "In too deep", e "My heart goes bang". Album piacevole, con la vociona di Pete Burns a tenere sempre alta l'aggressività della dance dell'epoca, ancora non malata di campionamenti e di furti da altre canzoni. Che poi ci fosse, dietro, un soggetto che non poteva diventare idolo delle teenagers, o eroe da copertina, poco conta. (Enrico Faggiano)