MBL - MUSICISTI BASSO LAZIO "Live in Aquinum"
(2018 )
Torna con la sua consueta energia, con il suo carico di sogni rivoluzionari e di proiezioni verso una società più giusta e più equa, l'Orchestra dei Musicisti Basso Lazio (MBL). Avevamo lasciato l'Ensemble guidato da Benedetto Vecchio (voce, chitarre e mandolino) alla ribellione di una "Tarantella" che denunciava i mali di una modernità senza futuro se non avesse invertito la rotta: ribellione che dallo studio di registrazione è salita su molti palcoscenici, gridando il proprio sdegno alle folle delle piazze o al pubblico dei teatri, ed è diventata occasione per la realizzazione di un lavoro dal vivo dal titolo ''Live in Aquinum''. Registrato il 13 luglio 2017, tra gli scavi di Aquinum in provincia di Frosinone, il concerto conferma la verve e la dirompenza di una band in grado di trasmettere energia non solo in uno studio di registrazione, ma soprattutto (ed è questa la chiave di volta della capacità di saper fare musica) quando si tratta di esibirsi dal vivo. La line-up formata, oltre che dal già citato Benedetto Vecchio, da Gianni (John) Perilli (ciaramella, ciaramolla, sax, flauto traverso), Erasmo Petringa (violoncello), Gennaro Del Prete (chitarre), Valentino Caprarelli (zampogne e fisarmonica), Alex Del Signore (basso elettrico e contrabbasso), Daniele Marinelli (batteria), Daniela Abbate (danza), Americo Marinelli (pianoforte) e Marco Iamele (fiati, zampogna e flauto dolce) stabilisce una toccante sintonia ed empatia con il pubblico rendendo magica l'atmosfera del disco. Si apre con il violoncello che fa da intro a "Je Te Vulesse Da" e spiana la via all'ingresso di tutti gli strumenti verso un canto di speranza, di solidarietà e amore verso gli "ultimi". Il ghiaccio è rotto senza alcun imbarazzo, e la "Pizzica Brigante", introdotta dalla dolcezza del pianoforte, dalla chitarra e dal flauto, conduce alle origini di quel malessere sociale sfociato nel "brigantaggio" meridionale, su cui si sono sprecati pregiudizi e luoghi comuni ben lontani dalle effettive motivazioni sulla reale sua formazione. Lo spettacolo continua con "Sole Santo", un inno al sole quale preziosissima fonte di luce e calore: radici popolari e sonorità moderne si fondono in una miscellanea festosa che diventa anche preghiera. Dal palco ci si sposta allo studio ma senza perdere la dimensione del suonare dal vivo, con "Blues Sfus (Live In Studio)": il sopravvento della modernità blues denuncia la globalizzazione come responsabile di maggiori disparità tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri. Si ritorna sul palco, tra le note del piano che introduce "Monna Casale" attraverso sonorità che rapiscono il pubblico, penetrano tra gli scavi, negli anfratti delle rocce, nel terreno che ha sepolto per secoli i resti di una cività lontana da noi, e si disperdono nell'aria liberi di volare. "Come Na Rosa" trasmette allegria e genuinità stabilendo un continuum con "Tammuriata Per Cello" e "Tarantella Ribelle" per condurre diritti a "Vogl' Girà Gliù Munn'", dove vien voglia di danzare respirando aria di libertà e spensieratezza. Si tira il fiato con le note di "Trasparenze", introdotte dal pianoforte che apre alla dolcezza del violoncello e degli altri strumenti, per poi passare alle travolgenti sonorità di "Tarantella Numerata" e "Balla Cu Me". La toccante e intensa "Sulle Mainarde / Andò Te Ne Vaje Vent" chiude un concerto che ha abbracciato le emozioni dei presenti e accarezzato il cuore dell'ascoltatore, confermando che la musica è un'anima pulsante, un respiro profondo tra la propria cultura e il proprio vissuto. La MBL Orkestra ha saputo trasferire sul palco quella magia creata nella sala di incisione, suonando, cantando, danzando, sudando, con cenni di intesa tra la band e il pubblico e con sorrisi... In poche parole, il gruppo ha trasmesso Vita: una vita che deve essere vissuta con emozione e speranza. (Angelo Torre)