IL FILO CONDUTTORE "Altrove, domani"
(2018 )
Songwriting ispirato, ironico, trasgressivo e spesso surreale, ottimi arrangiamenti ed interpretazione che ti coinvolge sempre di più ad ogni ascolto, è questo “Il Filo Conduttore” di “Altrove, domani” disco d’esordio della giovane e promettente band milanese.
Un album esuberante ed altalenante, un susseguirsi di pezzi che lambiscono diverse sonorità, ed emozioni che spesso si alternano all'interno della stessa canzone: si passa così da atmosfere irrequiete ed elettriche, come in "Fuouscita" o " Sotterranea", ad altre più intense e introspettive, come le splendide "Coni d’Ombra" e "Rinascite", passando per “Polo Nord” e “Volare Via”: brani caratterizzati da trame "narrative" e meditative, sostenute da arrangiamenti a tratti eterei ed “inquietanti”, dove schitarrate rock si fondono alle ovattate corde di basso.
Volendo dare una catalogazione, “Altrove, domani” è disco dal genuino sapore rock cantautorale, talvolta tenebroso, ma elaborato e ricco di sfaccettature. Un disco di disequilibri, in cui si osa su tutto, a partire dalla voce di Fabio Paciucci, a tratti “volutamente” sgraziata e malinconica, agli arrangiamenti incentrati su un chitarrismo lento e avvolgente che spesso deflagra in chitarre e drumming esplosivi.
Un album che le cui sonorità sfuggono a una catalogazione classica e convenzionale, dove, oltre ai brani già citati, spiccano per originalità e follia visionaria anche “Sulla neve” e “Un Rifugio per Sempre”, tracce avvolte da toni cupi che si mischiano a sonorità tipiche di una rock ballad.
“Altrove, domani” è, in definitiva, un buon disco d’esordio, che subisce le influenze sonore ed interpretative dei dischi più intimi dei Radiohead, sicuramente un disco indipendente, che vuole stupire, a tratti davvero coraggioso, che rischia però di essere di difficile comprensione da parte di un pubblico spesso abituato al “mainstream” e alla musica “usa e getta”. Il consiglio, per chi lo dovesse acquistare, è quello di ascoltarlo più volte ed immergersi nei testi: vibrati, ricercati ed appassionati. Voto:7+ (Peppe Saverino)