ME, PEK E BARBA "Vincanti"
(2018 )
Sesta fatica per i parmensi Mé, Pék e Barba che riescono a produrre, acino dopo acino un disco "Di...Vino", ubriacando l'ascoltatore con tracce che vanno giù come il fresco nettare degli dei in serate tra amici tra goliardia e serietà. Sandro Pezzarossa (voce e chitarra), Michela Ollari (voce), Federico Romano (fisarmonica), Nicola Bolsi (batteria), Federico Buffagni (flauti), Lucio Stefani (violino), Sandro Chierici (chitarre), Elisa Minari (basso), Lorenzo Ferri (percussioni) e Domenico "Dido" Di Donna (ghironda) sono l'allegra brigata che inebria l'atmosfera con le 14 tracce spumeggianti di "Vincanti", impreziosite dalla presenza di Omar Pedrini (autore e interprete del brano "Sarà Festa"), Puccia degli Apres la Classe, Gigi Sanna e Davide Guiso degli lstentales e Dario Canossi dei Luf. Opening track che detta il ritmo dell'intero lavoro, "Vitalia", da ascoltare ad occhi chiusi, immaginando i vigneti e respirando aria pulita: storia dei vini, della terra, di chi lo produce mescolando la fatica all'allegria. "Riempi La Tua Testa Di Vino" è la seconda traccia, dalle ritmiche ipnotiche tra la voce suadente di Michela, la batteria e le percussioni, mentre fisarmonica e ghironda, sostenute dagli altri strumenti, invitano a liberare la propria mente dai pensieri negativi della quotidianità per far posto ai folli pensieri che solo il vino può generare. "Filastrocca" è cantata in dialetto e italiano e porta con sé la musicalità genuina della tradizione unita alla modernità: il risultato è un brano corposo e dal gusto deciso. "Mi Manca Il Bar" è invece un elogio della pigrizia con il retrogusto della nostalgia per il bar, dove tra fumo di sigarette e rumore di carte sbatture sul tavolo, si appianano le differenze sociali ("il banchiere perde con il muratore"), luogo di aggregazione in cui i personaggi del paese si ritrovano a parlare di politica e sport. "Codice Cichero", breve ma intensa, porta in quella Liguria in cui operavano i Partigiani della "Divisione Garibaldi Cichero": interpretazione e musica in grado di condurre l'ascoltatore su quei campi di battaglia, vivendo l'intensità delle rigide regole del "Codice" che Bisagno e Bini (al comando della brigata) crearono. Un mosto che fermenta e si trasforma in vino: questa è "Vinificazione", con la sua intro dolce ma che a tratti diventa nevrotica, può essere "rossa" come la passione, "bianca" come la resa in una battaglia o "rosa" come il colore delle donne. "Etichetta", con le sue ritmiche travolgenti, è il "manifesto" dell'apparenza che si mostra con i luoghi comuni, con i modi di dire, con l'ostentazione esteriore di sé ma con il vuoto dentro. Chi vive di "Etichetta" non si differenzia dalla "Peronospora", malattia causata da parassiti che distruggono le piante sottraendo risorse vitali: brano ("Peronospera") dalle sonorità cupe , esasperate ed esasperanti, che si distacca dalle sonorità spensierate e allegre delle tracce precedenti. Si ritorna all'allegria e alla magia con "L'Alchimista", il mago che con ampolle, alambicchi e fiamme di distillazione, combina diversi elementi per ricreare la felicità. "Vite" crea un'atmosfera sognante e densa di pathos, mentre "Saudade" esplora con autenticità i meandri dell'animo che osserva il cielo e il mare perdendosi nella nostalgia di casa, degli affetti e della propria terra. "Enoteca", con la sua alternanza tra italiano e dialetto, mescola riflessioni sul senso della vita a preghiere accorate rivolte a Dio. Attenzione per i piccoli particolari come quello della goccia di vino che scivola sul fondo della bottiglia. "Sarà Festa" (come anticipato, ha come autore e interprete Omar Pedrini) porta con sé i cori quasi sguaiati di chi ha bevuto troppo e la contagiosa gioia di un'allegra compagnia, e lascia il posto alla chiusura di "Ramezolfo", concime che protegge la pianta da parassiti, facilitando la fotosintesi clorofilliana. Suoni che si mescolano sapientemente come un cucchiaio di rame e uno di zolfo che, uniti all'acqua sono pronte ad entrare in azione. Il lavoro dei Mé, Pék E Barba si tracanna lentamente e le sue tracce, da bicchiere a bicchiere, scendono giù per la gola, passando prima per le papille gustative, lasciando una sensazione di benessere in chi le ascolta. "Vincanti" è un prezioso omaggio alla cultura non solo musicale ma anche vinicola, caratterizzato da suoni autentici e genuini. Un lavoro sanguigno e sincero, oserei dire per restare in tema, senza solfiti aggiunti, per preservare l'autenticità del prodotto. (Angelo Torre)