DANIELE SARNO "Cedesi attività artistica avviata"
(2018 )
Quando si avverte un prorompente conforto che transita nella coscienza e capisci che tutto ciò deriva dal comporre canzoni, si può dar vita a gustosi dischi come il debutto di Daniele Sarno. “Cedesi attività artistica avviata” non giunge alla sprovvista, tanto per essere un altro titolo gettato nel calderone musicale, ma dopo una ponderazione remota, studiata e cesellata ad arte, nel corso di tanti anni maturati sui palchi. Ne consegue un prodotto elegante ed ironico, abbellito da stille di colorito retro-pop e d’infinite influenze cantautorali che rafforzano il fascino di quel tratto scritturale anni ’90 che ha lasciato un’impronta non di poco conto nella nostra tradizione canzonettistica. In apertura, “Cammina” è fresca e convincente, con accenni di elegante funky, e Sarno vola decisamente in “Mongolfiera” con incroci narrativi, tra Silvestri e Fabi che non s’intralciano mai in soluzioni caotiche ma ti fan schioccar le dita con delizia. All’appello della nuova aula cantautorale, il Nostro può alzare fieramente la mano con “Abbastanza” e la title-track, poiché i rimandi fanno parte della dolcezza delicata di Barbarossa ed i commenti di tromba calzano ad hoc per una bella personalizzazione. Si deduce quanto sia infrequente scorgere tante sfumature, in base ai cambi di tonalità, ed i contenuti tematici hanno l’ampiezza di un compasso che traccia un cerchio preciso sulla vita, con gioia vivida ma anche con morbida malinconia evocativa di spaccati sulle tradizioni e gestualità impresse dal passato. “Una porta di gioia” può essere qualsiasi episodio semplice che il mondo degli adulti ha dimenticato da tempo, ma che riscopre grazie alla spontaneità di un figlio e, come la luce che si accende, fa scrivere canzoni fluide dall’impatto benefico. Invece, il doppio volto di “Le fate” fa emergere la notevole vena giocoliera di Daniele: l’inizio è in chiave ballad ma non tarda ad aprirsi in particolare espressività, come ci ha abituato già Il Cile. Nonostante “Abbattimuro” non spicchi in originalità, la giusta “Quadra” si trova in chiusura, con la delicatezza dei suoi arpeggi, in un ricordo nostalgico di note uscite magicamente dal nulla, quasi accantonate e riprese sotto preziosi consigli del suo entourage. L’attesa di risentire la buona canzone d’autore è finita, in quanto è tornata con ottimi auspicii sotto forma di Daniele Sarno, che ama definirsi “ un canzonaio di (In)successo” ma che, con “Cedesi attività artistica avviata”, avrà la grande chance di togliere la preposizione tra parentesi aggiunta da noi, in quanto riteniamo che tutto… “Quadra”. (Max Casali)