77 GIANKY PROJECT "Non mi fermerò mai"
(2018 )
A cavallo degli anni ’80, dall’America arrivarono forti ventate di rinnovamento per la scena punk. Dalla California, gruppi come Germs, X, Black Flag, Dead Kennedys scossero il mercato con l’hardcore in maniera tellurica, lasciando un’impronta notevole sulle bands di prossima formazione. Ma anche il Minnesota fu ben rappresentato dagli Husker Du, un'autentica venerazione per Giancarlo Capicotto leader dei 77 Gianky Project, sorti da un paio d’anni ma proprio con quel sound che contraddistingue il suo primo progetto: i Meat For Dogs, attivo da un quarto di secolo! In “Non mi fermerò mai” il tempo sembra, invece, essersi fermato, puntualizzando la volontà di voler dare ancora onore a quelle sonorità che han fatto spillare sudore, calore, energia e trasmesso tanta vita, quando questa ti schiacciava ma le note rabbiose sapevano rigenerarti con un riff, un urlo, una deflagrazione ritmica.
Guarda caso, i pezzi che compongono questo esordio sono 7: ossia, il mezzo gemello dell’anno magico del loro nome, come 7 sono le note del pentagramma o come un 7 bello pescato dal mazzo da coloro che amano pogare, alla faccia del desueto. Tutto è lasciato com’era (o quasi), a cominciare dalla giacca della copertina, che è la stessa che, da sempre, è la coperta di Linus di Capicotto: un emblema, uno stendardo, un simbolo intramontabile, come ad esorcizzare il tempo che asfalta tutto ciò che si frappone nel suo itinere. Il Nostro è li, a difenderla dagli attacchi inesorabili delle lancette che fuggono, con un altro disco, che suona ancora come classic-punk, con nessun interesse a modernizzarlo, in quanto la legge del “sound vincente non si cambia” è, per Giancarlo, più attuale di qualsiasi altra cosa. Ma dovrà, senz’altro, prepararsi all’idea che dischi come questo spaccheranno in due le fazioni di ascoltatori: da una parte, gli aficionados eighties-punkers e, dall’altra, quelli che il genere lo masticano solo se attualizzato ai giorni nostri. Chissà… magari i 77 Gianky Project troveranno il consenso totale con lo stratagemma vincente di chi esercita il Potere: divide et impera. (Max Casali)