LORØ "Hidden twin"
(2018 )
Sono passati tre anni dall’esordio dei Lorø, formazione veneta composta da Riccardo Zulato, Matteo Bonafini e Alessandro Bonini. Il trio è da poco tornato sulle scene con un lavoro che continua a viaggiare in direzione math-noise come in passato, ma che apporta alcune significative variazioni al sound. “Hidden Twin”, infatti, è figlio di un approccio più diretto e spontaneo, ragion per cui l’album suona più crudo: la partenza di “Low Raw” è esemplificativa in tal senso, con una batteria martellante e basi metalliche ferocissime. Col passare dei secondi, poi, il pezzo mostra un maggiore dinamismo e idee industrial che troveranno una forma effettivamente più compiuta nell’oscurità di “Choke” o nella disperazione di “Deaf’s Hymn”. Nel mezzo, incontriamo un episodio che mantiene la tensione che permea tutto il disco, ma si orienta ancora verso un math-noise impreziosito dalla voce, assolutamente funzionale al contesto. Le scelte dei Lorø rivelano tutta la loro bontà anche nell’imprevedibile “Point & Comma”, in cui comunque confluiscono un po’ tutte le idee forti del sound della band, prima della partenza lenta e della successiva sfuriata della titletrack. “Inerxia, Drive Me As Only You Can Do” suggerisce invece un sound in espansione e chiarisce come, probabilmente, la forma migliore della band sia questa. Al netto di una scelta coraggiosa, che li ha visti invertire la rotta, in antitesi con quello che molte band musicalmente vicine sono solite fare, i Lorø hanno confermato di potersi affermare con autorevolezza nel genere, quantomeno in Italia. (Piergiuseppe Lippolis)