MADONNA  "Like a virgin"
   (1984 )

Nel primo video il problema principale fu il leone: lei “aveva le sue cose”, e il felino era attratto dall’odore. Look come ormai ci si stava lentamente abituando: nastrini, croci, pants attillati, e una gondola che la accoglieva mentre lei parlava di come ci si sentisse ad essere toccate per la prima volta, tra un sospiro e l’altro. Nel secondo video si pittò da femme fatale, attorniata da pulzelli pronti a riempirla di gioielli, in classico stile anni ’60. Poi, quando fece davvero boom, tornò a fare la svampita che tutti cercavano in un film di buon successo. A quel punto, non c’era copertina di magazine mondiale che non la volesse immortalare, mentre le radio andavano a riprendere anche i singoli precedenti, pensando a come era stato possibile non accorgersene prima. Fatto sta che nell’estate 1985, in Italia, la ragazza aveva 5 45gg in classifica. C’era una certa iperproduttività, perché oltre alle uscite tratte da questo album c’erano anche due pezzi da colonne sonore (“Crazy for you” e “Gambler”) ad inflazionare ancor di più un mercato che, a dire il vero, sembrava insaziabile. “Potrebbe vendere anche soltanto le copertine dei suoi dischi, senza bisogno del vinile”, dicevano. O potevano vendere i video, per cui è quasi consigliabile recensire questi ultimi, che non i dischi. La formula magica era quella di un disco meno disco (scusate l’allitterazione) e più pop, anche se all’epoca la differenza era poi minima. Aggiungi un tocco di sensualità, di provocazione, un nome fatto apposta per l’inorridire dei puritani, e la sfrontatezza di chi voleva arrivare a tutti i costi. Chiaro, non stiamo parlando di un capolavoro, e se non ci fosse stato un lunghissimo seguito alla carriera della Luisa-Veronica-Maria-Concetta-Eccetera-Ciccone, non staremmo qui a parlare di “Dress you up” e “Over and over”. Ma c’è stato, per cui ne parliamo. (Enrico Faggiano)