PROPAGANDA  "1234"
   (1990 )

Avevano fatto il botto (e molto sarebbe arrivato con riconoscimenti postumi) con il precedente “A secret wish”, ma questioni economico/burocratiche li avevano convinti che non era il caso di andare avanti. Però il nome c’era, e ad un certo punto l’unico superstite Michael Mertens decise di proseguire. E, curiosamente, attorno a lui si coagularono nomi non da poco, se pensiamo che i Propaganda seconda versione ebbero tra i componenti e/o collaboratori alcuni ex Simple Minds, l’ex “terzo” dei Tears For Fears Ian Stanley, Howard Jones e perfino un cameo di David Gilmour. Il problema è che “1234” di quei Propaganda non ha niente. Se non il brano iniziale, quasi un pezzo-civetta dove si recuperano le antiche atmosfere e perfino la glaciale voce di Suzanne Freytag, componente originale, e ci si illude che il tempo non sia passato. Invece, basta solo il brano successivo, il singolo “Heaven give me words”, con la voce della nuova cantante Betsi Miller, a far svanire i sogni, perché qui si entra nel pop più soft, per un brano che sarebbe potuto essere roba da Belinda Carlisle o Kim Wilde, per intenderci, e non certo della ex voce Claudia Brucken. Il disco va avanti poi in maniera estremamente biodegradabile (a parte “Ministry of fear”, altra apparizione della Freytag, guarda caso), senza nulla di memorabile. E anche questo fa capire quanto ci fosse di clamoroso nell’unico episodio di quel quartetto tedesco, che fece emozionare e che dopo è vissuto solo di remix e di vane speranze di recupero di quelle atmosfere. (Enrico Faggiano)