LECENERI  "Backup_ripristino"
   (2017 )

La band abruzzese LeCeneri (ex Stereowave) presenta il suo album "Backup_Ripristino", composto da 11 canzoni di forte impatto emotivo, merito della potente voce di Lorenzo Dipas che raggiunge bene diversi acuti e sceglie un'interpretazione teatrale, eseguita sopra un impianto sonoro piuttosto duro. Come stile la band si può collocare nel rock italiano più emozionale, fra i primi Negramaro e Le Vibrazioni, ma il chitarrista Francesco Sbraccia ha una forte influenza Muse, che si avverte in diversi brani ("Equilibrio instabile", "Solo la notte", "Dove sparerà il cannone") e le tastiere, molto presenti negli arrangiamenti, lo seguono in questa ispirazione, evidente nel mega arpeggio di "Giù" che ricorda quello di "Bliss", così come il bassista Lorenzo Marcozzi quando usa suoni effettati taglienti à la Wolstenholme. Il cantante invece emancipa la formazione dall'essere degli epigoni del trio inglese, con un timbro distinto e una scelta molto più ariosa nella costruzione delle melodie. I testi, tutti in italiano, hanno una certa vena poetica, per quanto siano assenti termini troppo ostici ("La serpe ride poi t'inchioda l'ingenuità / ti pesta il cuore ma consola, ti assidera", da "Ti vedo"). Il brano più negramarese, "Sodoma", dove si rievoca la città biblica che brucerà, presenta anche un quartetto d'archi, un cambio poderoso nel ponte che si avvicina al prog, e un finale dolce con pianoforte. La voce viene anche compressa e distorta in "Estensione", brano con un riff parecchio aggressivo, ma è sempre presente un senso drammatico nelle canzoni, e in questa si sente particolarmente, nel ritornello, che come in altri casi presenta delle interessanti modulazioni armoniche. Il sintetizzatore prende il sopravvento in "Solo la notte", eseguendo un bell'assolo pop. L'assolo di chitarra di "Dimmi che fare" invece arriva dall'hard rock. "Abbassi la testa" è uno shuffle che inizia con un simpatico inganno ritmico da parte della batteria, e al centro per un breve momento il pezzo si alleggerisce improvvisamente con degli inserti di pianoforte al posto della distorsione elettrica. Il brano di chiusura "Ti porterò con me" ha un corpo più leggero dei precedenti, ma mantiene lo stesso clima teatrale, ed il ritornello dà un grande senso di apertura, complice l'intelligente sequenza degli accordi; accordi che fanno finire il brano come da copione nelle band che scelgono l'approccio drammatico, ricorrendo ad uno stilema in realtà non molto usato ma sempre gradito nelle conclusioni dall'impatto emotivo. Parentesi tecnicissima: lo stilema in questione è, armonicamente parlando, la sequenza di due accordi: primo grado maggiore e quinto grado aumentato maggiore. Per averne degli esempi basta ascoltare i finali di "Megalomania" dei Muse e addirittura di "Eclipse" dei Pink Floyd. Oppure "Ti porterò con me" de LeCeneri, il cui album "Backup_ripristino" non deluderà le aspettative di chi nel rock cerca le forti emozioni! Adrenalina e cuore, senza mai scadere nell'eccessivamente romantico, ma con sentimenti vissuti e trasmessi agli ascoltatori. (Gilberto Ongaro)