MICHAEL BUBLE'  "It's time"
   (2005 )

La vera domanda da porsi è: Michael Bublè ce l’ha o no lo swing? Tutto passa attraverso questo semplice quesito, esaurito il quale possiamo etichettare il canadese delle meraviglie. Il viaggio nel nu-crooner parte con “Feeling Good”, che un tempo scivolò lungo le corde vocali di Nina Simone, continua con “A Foggy Day” di Sua Maestà Gershwin e prosegue con “You Don’t Know Me” che fu di Ray Charles ma che affronterà anche il rivale Peter Cincotti. Tredici interpretazioni, un originale (“Home”) e molti classici. Su tutte, “How Sweet It Is”, rispettosa di Dozier-Holland-Holland, “Save The Last Dance” e “Can’t Buy Me Love” dei Beatles che vi farà innervosire ai primi ascolti ma poi vi convincerà. Trascurabili il duetto con Nelly Furtado su “Quando, Quando, Quando” e “I’ve Got You Under My Skin” che fa venir voglia di Bono e Sinatra. Detto questo eccovi le istruzioni per l’uso: questa musica non è rock, Bublè non vi sta dicendo che dovete credergli mentre sussurra di tenere l’ultimo ballo per lui, così come non lo facevano Sinatra, Dean Martin o Bobby Darin. I crooner vi coccolano le orecchie e vi intrattengono in una domenica di sole, in una sera un po’ grigia o mentre vi vestite al mattino. Ascoltatelo bene e vedrete che 'It’s Time' suona, eccome. E alla fine scoprirete che il buon Michelino lo swing ce l’ha per davvero. (Andrea Morandi)