DEATHWOOD  "...And if it were true?"
   (2016 )

C’era una volta l’horror punk dei Misfits e dei Cramps. Forse è necessario dire, più in generale, che c’era una volta il punk. O forse basta ascoltare “…And If It Were True?” degli abruzzesi Deathwood per credere all’ultimo colpo di reni di un genere che vive in stato comatoso da troppo tempo, non solo nello Stivale. La band è riuscita nella difficile impresa di autoetichettarsi “horror punk” esponendosi, inevitabilmente, al rischio di sentire il gravoso peso di quelle poche ma storiche band che hanno inventato e sviluppato questo tipo di approccio. Ma il risultato globale è stato ampiamente positivo, non solo perché i Deathwood sono effettivamente riusciti a muoversi con grande naturalezza all’interno del genere, ma anche perché il quartetto ha realizzato un’opera che dimostra una importante tecnica compositiva. Il punk non è il solo ingrediente dell’originalissima ricetta musicale della band abruzzese: non manca nemmeno quel sound passato alla storia come “psychobilly” dopo l’invenzione dei Cramps. L’esperienza “…And If It Were True?” risulta pienamente godibile non solo dagli appassionati di “horror” punk, ma per la presenza di parti melodiche accattivanti che creano un equilibrio sostanziale, spezzato solamente dai due acuti: “Freak Family”, per quanto concerne la componente psychobilly, e “The Lake Of Undead” per quella più punk. Il disco trova la sua forza nell’autenticità ottenuta grazie a robuste linee di basso, chitarre esplosive e una batteria da headbanging purissimo, entrando di diritto nella classifica delle migliori novità di questo inizio anno. (Piergiuseppe Lippolis)