LIVE FOOTAGE  "Moods of the desert"
   (2016 )

Duo statunitense originario di Brooklyn, formato nel 2007 in modo estemporaneo e quasi occasionale dai multistrumentisti Mike Thies e Topu Lyo, i Live Footage debuttano su album con “Moods of the desert” - quattro tracce per venti minuti - dopo anni di registrazioni casalinghe, apparizioni in club, partecipazione ad eventi ed esibizioni in giro per il mondo; inizialmente incentrato sull’incontro fra arti visive e sonorizzazione musicale, il progetto è andato via via affinandosi e perfezionandosi, espandendo la propria area di interesse anche all’ambito musicale tout court. Interamente strumentale, oscillante fra velate suggestioni pinkfloydiane ed un intimismo raccolto che richiama le atmosfere sospese dei Desertshore di Phil Carney, “Moods of the desert” - in pratica una mini-suite in quattro movimenti - è sostanzialmente un’opera concettuale, compendio di musica per immagini che suggerisce la definizione di ambient nella vecchia accezione del termine. Dilatazioni languidamente psichedeliche che formulano ipotesi ed abbozzano idee, di rado mirando a svilupparle lungo un percorso più autonomo e coraggioso, conducono ad un viaggio astratto nella irreale solitudine del deserto, al contempo sfondo filmografico e dimensione interiore dell’individuo. Bello il violoncello (strumento di elezione di Lyo) in “Post rain; wet field”, con un accenno di melodia finalmente compiuta, estatico ed ammaliante l’incedere morbido ed ampio delle altre composizioni, arrovellate attorno a pattern ripetuti che delineano una organicità complessiva straniante e visionaria: musica profondamente evocativa il cui potere immaginifico forma un connubio indissolubile con gli scenari cui è idealmente legata, quello di “Moods of the desert” è uno snodarsi sinuoso lungo coordinate che concedono ampi spazi all’esplorazione di suoni elegantemente contemporanei. (Manuel Maverna)