LOCOMOTIF  "Be2"
   (2016 )

Progetto inizialmente concepito come act strumentale, a partire dal 2007 i catanesi Locomotif diventano un trio con l’ingresso in formazione della vocalist Federica Faranda. A quattro anni dal ben recepito esordio di “Twimog”, la band torna in scena con “Be2”, lavoro parimenti accurato innervato da un levigato nitore e da una raffinata rilettura del verbo easy listening. Affidandosi ad una strumentazione insolita, priva di chitarre ove non imbracciate da ospiti di ventura, “Be2” si muove in milieu di pop sofisticato ingentilito da una interpretazione sempre misurata e sfuggente, priva di forzature o arzigogoli virtuosistici; disco di respiro internazionale che impasta accenti di soul bianco e ricercatezza non leziosa, l’album è incentrato su un lavoro unitario che smussa asperità e dinamiche costruendo suggestive atmosfere, mai indugiando nella sterile caccia al brano-killer, al contempo conservando intatta la propria grazia in dieci tracce carezzevoli talora limitrofe alla St. Vincent più addolcita. Aperto dall’intrigante aria in divenire di “Waste” – incipit morbido, inserto di chitarra indie, figure abilmente intrecciate di rhodes e batteria –, il disco scorre fluido e ammaliante attraverso le sonorità à la Texas di “Blood spread” ed il violoncello che impreziosisce “Be due” (con pregevole coda dilatata in territori ambient), scherzando con Björk nella variegata “Air is not enough” e regalando lo scintillante pop vintage à la Fairground Attraction di una “30 trains” inaspettatamente catchy. Interessante il ricorso agli archi, impiegati come contrappunti che mai sovrastano i brani (“Sailing boat”, le stesse “Blood spread” e “Be due”, ma soprattutto una “Love is over” con costruzione da Morcheeba e un paio di accordi non scontati), brillanti alcune intuizioni sviluppate con una leggerezza mai banale, dalla dolente ballata à la Coldplay di “Tell your eyes” fino alla chiusura di “Lezioni americane”, strumentale affidato ad echi sospesi quasi post-rock. Disco assolutamente privo di asperità o azzardi che si snoda sinuoso lungo traiettorie sì confortevoli, ma senza ammiccare né svendere estro al miglior offerente, “Be2” presenta i Locomotif come talentuosa band in grado di proporre una personale miscela di melodie soffuse e groove elegante. Promettenti. (Manuel Maverna)