DAMIEN MC FLY  "Parallel mirrors"
   (2015 )

Nella mente di noi cinefili McFly è, ovviamente, un cognome indissolubilmente legato a Marty McFly, indimenticabile protagonista della trilogia di "Ritorno al futuro". Qui c'entra poco, va subito detto: Damien è italianissimo, all'anagrafe fa Damiano Ferrari, viene da Padova, ed ha semplicemente mantenuto il "cognome d'arte" dal duo Fratelli McFly con il quale, diversi anni or sono, ha cominciato la propria parabola artistica.

In un'intervista Damiano ha simpaticamente ricordato come, all'inizio, scelse un moniker come questo per fare un po' il "finto straniero", poi si accorse che andare in Scozia chiamandosi McFly per finta non era forse stata la scelta migliore...

Tant'è, in barba a questa trovata (forse non centratissima, per sua stessa ammissione...), va detto che, per ora, il discorso ha funzionato eccome: il suo nome, infatti, non essendo ancora popolarissimo sui patri lidi, ha già conquistato palcoscenici importanti in giro per il mondo. Realizzando cover folk di brani celebri (ed incidendo 4 album che le racchiudevano, le "Cover collections", che l'hanno portato ad oltre 2 milioni di visualizzazioni su Youtube), Damien ha realizzato tour in giro per l'Europa (è stato ad esempio l'unico artista continentale ad esibirsi all'Hard Rock Festival di Edimburgo) ma soprattutto negli States, dove ha avuto ottimi riscontri a Nashville, Indianapolis e Chicago, a dimostrazione che, quando qualcosa funziona (e viene fatta bene), noi italiani all'estero possiamo non essere solo quelli di Ramazzotti, Pausini o Albano e Romina.

"Parallel mirrors" è quindi il vero e proprio esordio di Damiano, 12 brani (stavolta scritti interamente da lui) centrati e rotondi, costruiti intorno al significato che tutte le nostre vite sono simili, che siamo (appunto) tutti specchi paralleli, e che cerchiamo costantemente un po' di noi stessi negli altri. "Nel momento in cui gli specchi si incontrano", recita l'ottimo Damian, "le due singole immagini diventano una sola".

Visioni poetiche, musica carezzevole ed "abbracciante", ciò che costituisce questo "Parallel mirrors" è magia pura, per la quale Damian McFly va sinceramente ringraziato. (Andrea Rossi)