NAZARIO DI LIBERTO  "All waste town"
   (2015 )

Non mi definirei esattamente un amante dell'elettronica; specialmente quando questa mi si presenta con un abitino scollato, e la sua ostentazione è spudorata e irriverente. Detto ciò, devo dire che per l'ennesima volta vengo sbugiardato; assaporandola, ormai noncurante, con quel retrogusto un po' colpevole di chi è portato a ricredersi. La sorpresa mi è impartita nell'occasione da Nazario Di Liberto, ragazzo siciliano tuttofare (nel senso di polistrumentista); l'album – il terzo - si chiama ''All waste town'', pubblicato per Irma Records. Cosa c'è in queste 9 tracce del Di Liberto? Mi verrebbe da rispondere che, più d'ogni altra cosa, è possibile ritrovarvi la litania di una voce ipnotica avvolta in una spessa coltre d'elettronica. Ma sarebbe parziale, e riduttivo, esimersi dal riportare esplosioni techno e fulminei passaggi drum&bass. Cosi come non segnalare le profondità ambient intraprese da un intro strumentale, abbandonate nel pezzo successivo per stridenti feedback shoegaze. Non facile (oltre che inutile) tentare di far convergere questo lavoro verso una direzione piuttosto che un'altra. Di certo un prova matura e senza timore alcuno. Un sogno distopico, dipinto con maestria da tempere sintetiche. (Andrea Pagliaccia)