THE SIDH "Nitro"
(2014 )
Se si volesse segnalare un ipotetico anno zero della musica crossover, probabilmente si potrebbe scegliere come data il 1980, quando i Clash stampavano ''Sandinista!'', un album che fece scalpore per l’inaspettato cambio di sound del celebre gruppo inglese, a vantaggio di una commistione di generi apparentemente inconciliabili. Reggae, ska, dance, jazz e punk rock si mescolavano dando vita a pezzi riscoperti col passare degli anni. Un album che, ora, è globalmente riconosciuto per la sua grandezza. Approssimativamente, è da quel momento che sulla scena musicale mondiale molti gruppi hanno scelto la strada del crossover, abbattendo qualunque tipo di barriera di genere musicale. Certo è che, se alcune combinazioni sono diventate talmente popolari da poter essere etichettate come nuovi generi musicali (basti pensare allo ska-punk, al celtic rock, al rap rock e al jazz fusion), non si può dire altrettanto per quanto riguarda la musica celtica (o irish, come preferite) combinata con l’elettronica e la dubstep. Immaginate di assistere a un concerto di Skrillex con delle cornamuse di sottofondo. Immaginate di cantare “Whiskey in The Jar” dei Pogues su base elettronica. Strano, vero. Ma possibile. Almeno per i Sidh. È ciò che fanno in “Nitro”, secondo lavoro dopo l’esordio, già ben accolto dalla critica, vecchio oramai di un anno e mezzo. “Contempo” parte molto irish prima di un improvviso intermezzo dubstep che, però, anticipa un assolo di flauto: è così che si presenta un album che, già nei primissimi secondi, rivela tutta la sua follia, ma anche tutta la sua genialità. “Nitro” sembra essere la prova che, se si vuol provare ad esser originali nel sound, tentare di combinare due generi musicali apparentemente lontani anni luce è un ottimo metodo, con tutte le difficoltà del caso. I Sidh, invece, sono la dimostrazione che questo genere di tentativo riesce bene quando c’è quel pizzico di sana incoscienza e tanto, tantissimo talento. Ed è un esperimento davvero riuscito benissimo alla band neo-segnalata per la nomination come miglior album agli “Australian Celtic Music Awards 2014”, che in sole nove tracce conferma d’avere un radioso futuro. Il disco va, scorre fluido, da “Clichè” a “Little Words”. “Nitro” è un gran disco. Da Dublino alla disco, dai Moderat ai Flogging Molly: tutti potrebbero darne conferma. (Piergiuseppe Lippolis)