MIRIAM IN SIBERIA  "Failing"
   (2014 )

"Failing" è il nuovo, terzo album dei Miriam in Siberia. Psych rock moderno fatto di ambientazioni scure, synth spaziali e doppie voci. "Failing" è un manifesto di doom rock e chitarre fuzz, unito a visioni mistiche e attitudine aggressiva. Registrato nei Trail Studio di Napoli, e masterizzato da Salt Mastering, New York, il disco gode di edizione limitata in vinile 12”. L'album riprende il discorso cominciato con il precedente “Vol. 2” (2011) con il quale condivide l’attitudine heavy, ma rappresenta un ulteriore punto di svolta nel processo di maturazione e ricerca artistica, in quanto è il primo album totalmente in lingua inglese. Una nuova rinascita, una svolta stilistica, ma anche di concetto, in contrasto con il titolo del disco (''fallimento''). Il sound risulta più moderno e tagliente e la scelta della lingua inglese ben si adatta alle atmosfere scure e imponenti e ad un album che è poco poetico, molto vivido e assolutamente diretto. Nette le influenze dello psych rock nord americano di Thrill Jockey e Jagjaguwar: numi tutelari sono Pontiak, Black Mountain e White Hills. Ma in “Failing” ritroviamo anche sprazzi di Neil Young, lo sperimentalismo di Earth e Oneida, le chitarre degli Arbouretum, l’hammond degli Atomic Rooster e addirittura le linee vocali dei primi Alice in Chains o il mood degli ultimi Opeth. Menzione a parte merita l'artwork del disco che nasce dall’incontro con il fotografo Marco Quinti, autore del reportage fotografico “In Siberia”. È proprio uno scatto aereo della tundra a diventare la copertina del disco: “Veduta aerea della tundra siberiana” rappresenta una traversata insormontabile, ogni tentativo di valicarla è destinato, appunto, al fallimento. Questa metafora rivive nel sound e nel concept di “Failing” che ha uno spirito combattivo, un mood molto aggressivo, che guarda in faccia, senza paura, ideali ostacoli in teoria fatali.