DIANA ROSS  "Diana"
   (1980 )

In un periodo abbastanza fiacco di novità in classifica, ne appare improvvisamente una particolarmente interessante: Diana Ross e la sua UPSIDE DOWN. Un bellissimo brano ritmato e scritto dagli Chic riporta la bella Diana in vetta alle classifiche italiane dopo un bel po’ di tempo. Anzi, oseremmo dire che è il vero grande successo commerciale che Diana Ross, ex Supremes, abbia mai avuto in Italia. Difatti non si capisce come mai un’artista di valore mondiale, con singoli e 33 giri entrati in tutte le classifiche del globo, in Italia non abbia mai attecchito come avrebbe dovuto e potuto. Addirittura dal tempo delle Supremes: quanti dischi hanno avuto nelle classifiche italiane nonostante il coro unanime di critiche a favore delle talentuose ragazze di Detroit? E lei come solista? Mentre il mondo intero vedeva avanzare inesorabilmente nelle charts brani come GOOD MORNING HEARTACHE, LOVE HANGOVER, IT’S MY TURN, TOUCH ME IN THE MORNING e tutti si sperticavano in lodi per la duttilità vocale e la bravura della Ross, da noi non succedeva quasi niente. Magari erano battutissime dalle radio e delle volte anche dalle discoteche (il duetto del 1973 con Marvin Gaye, per esempio, DON’T KNOCK MY LOVE), ma in quanto a vendite lasciavano molto a desiderare. Eppure in Italia, sebbene lei fosse una di quelle superstar restie alle comparsate tv all’estero, vi era approdata un paio di volte. La più clamorosa nel 1973 quando partecipò alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia. Poi vi tornerà nel 1975 per le riprese del suo secondo film MAHOGANY dove fa bella mostra il tema conduttore dal titolo DO YOU KNOW WHERE YOU GOING TO? Ma ecco che alla fine del 1980 un brano ben congegnato e ritmicamente irresistibile arriva dove i precedenti dischi non erano mai arrivati: in vetta. In Inghilterra ha venduto in una sola settimana 70 mila copie del singolo tratto dall’altrettanto fortunato e bell’album dal titolo DIANA, anch’esso arrangiato a prodotto dagli Chic. Questo 1980 si era aperto nel migliore dei modi per lei: fin dai primi mesi Diana era in classifica in America ancora con THE BOSS, album del 1979, album vendutissimo e a febbraio con un brano cantato insieme a Stevie Wonder, Marvin Gaye e Smokey Robinson dal titolo POPS WE LOVE YOU. Omaggio a Berry Gordy, direttore artistico della Motown, scomparso nel 1979. Pops era il suo soprannome. In primavera la sua casa fa pubblicare una raccolta di venti successi degli ultimi dieci anni e ancora una volta Diana vola nelle classifiche di mezzo mondo. In maggio esce questo fortunatissimo 33 giri che potrebbe creare un po’ di confusione nella discografia della cantante, perché ha lo stesso titolo di un altro album uscito nel 1971 (la differenza è un punto esclamativo dopo il nome DIANA). Questo è probabilmente l’ultimo disco della Ross col suono tipicamente Motown. La leggenda vuole che Diana chiedesse agli Chic di produrle, arrangiarle e scrivere un secondo album ma loro declinarono l’invito perché la cantante avrebbe avuto troppo briglia sciolta nelle decisioni facendoli sembrare delle semplici comparse. Questo perché avevano avuto da ridire con lei e le sue decisioni prese senza consultare i collaboratori. La Ross, a risultato completato, si accorge che la sua voce non risaltava come avrebbe dovuto e allora lo remixa insieme a Russ Terrana. Rodgers e Edwars sono furiosi per questa decisione presa senza neanche averli consultati ma ormai è fatta. Il disco è nei negozi e si vende come il pane. Dopo pochi giorni UPSIDE DOWN è primo negli Usa e secondo in Inghilterra (lei è battuta dagli Abba di THE WINNER TAKES IT ALL). Suona come una filastrocca applicata ad un testo leggermente osè pieno di doppi sensi (ragazzo, continui a farmi fare su e giù, dentro fuori, intorno) con un coro insidioso ed orecchiabile che le fa da controcanto su un tappeto musicale tipicamente collegabile al filone disco. Il secondo singolo estrapolato dall’album si chiama I’M COMING OUT e suona come una rivendicazione della cantante nei confronti della Tamla Motown. Ne sto venendo fuori. E difatti con una firma che le costa venti milioni di dollari la RCA americana la include tra le sue fila. I’M COMING OUT diventa un inno degli omosessuali anglofobi per il titolo (il famoso coming out, il dichiararsi) e Diana diventa un’altra delle icone gay americane (una delle tante insieme a Judy Garland e la figlia Liza Minnelli, Bette Midler, Marlene Dietrich, Barbra Streisand, Cher e Madonna). I’M COMING OUT entra immediatamente nei Top 5 americani e al numero 13 in Inghilterra. Da quell’album viene pubblicato un altro singolo, MY OLD PIANO, orchestrato alla stregua dei grandi standard americani, cantato magnificamente e anche questo diventa un hit, specialmente in Inghilterra dove raggiunge facilmente la quinta posizione. L’Inghilterra è sempre stata un mercato molto importante per alcune cantanti americane, spesso ancora più di quello in patria loro. Cher ne offre un esempio. Per concludere, questo disco rappresenta una pietra miliare nella carriera della Ross, e il suo album da studio diviene il più venduto in assoluto. Un disco che si trova in cd facilmente ed ha un costo relativamente basso (sui dieci euro). Consigliabile a chi è interessato ad ascoltare della discomusic di classe e canzoni eseguite come solo una grande interprete può fare. Un anno questo 1980 che, sebbene segni la fine della discomusic, fa sì che la stessa, con un colpo di coda finale metta a segno una serie di successi importanti come il disco della Sugarhill Gang, dei Cameo (CAMEOSIS) e di Chaka Khan (NAUGHTY). (Christian Calabrese)