CATO "Cato"
(2014 )
Roberto Cato Picinali, bergamasco classe 1976, inizia a suonare all'età di 18 anni. Tanti i progetti a cui ha preso parte, ma il più significativo arriva nel 2000 con i Namastè, gruppo che mescola reggae, funk e folk autoproducendosi quattro dischi che contraddistinguono un'intensa attività live. Sciolti i Namastè nel 2007, Cato entra a far parte dei Luinò, che però si sciolgono nel 2009. E' a quel punto che nascono i Cato, prima power-trio e poi progetto del solo Roberto Picinali a partire dal 2013. Nelle sue canzoni Cato mescola pop, rock, blues, funk e soul. Il primo ep, ancora in trio, è del 2010, si intitola “Oceano di sogni” e dà la possibilità a Cato di intraprendere un'intensa attività live che non avrà mai un attimo di sosta fino ad oggi. Nel 2012 è la volta del singolo “Princess” che porta Cato (voce e chitarra), con Andrea Castelli alla batteria e Diego Bernardi al basso, a suonare anche in Svizzera. Ora esce il primo disco sulla lunga distanza, intitolato semplicemente “Cato” e accompagnato dal videoclip “Accendimi” realizzato da Alessandra Beltrame, otto brani in bilico fra pop-rock, blues e funk-soul, canzoni che non hanno la pretesa di annunciare chissà quale grande verità ma vogliono essere dirette, semplici e straordinariamente vere. I brani raccontano di amori e sogni, rivendicano l'esistenza libera e diversa del loro autore, e vivono loro stessi di una forza che conquista subito e senza troppi ragionamenti. A “Cato” hanno dato il loro apporto quindici diversi musicisti che in questi anni hanno affiancato Roberto Picinali nelle sue varie peregrinazioni musicali. E' così che le tracce scorrono piacevoli e contagiose, grazie all'ottima indole melodica di chi le ha scritte e al suono irrobustito delle chitarre che, traccia dopo traccia, incontrano blues trascinanti, pianoforti rotondi, fiati di matrice funk-soul, cori e flauti. “Cato” è il disco ideale per una lungo viaggio in auto lontano da casa. E difatti proprio i viaggi (l'immagine di copertina è la manipolazione di una foto scattata in Lesotho) e le automobili sono le due grandi passioni di Cato oltre la musica, lui che nella vita si occupa del recupero di vecchie Fiat 500 e altre auto d'epoca. Del resto Cato è così: una persona piene di sorprese, che come nome d'arte sceglie quello dello sconclusionato aiutante dell'ispettore Closeau nella Pantera Rosa. Per una sorta di dichiarazione programmatica di libera follia creativa.